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Certificato antipedofilia. Ora è ufficiale: per le babysitter non serve

Il ministero del lavoro conferma l’interpretazione delle nuove norme previste dal decreto legislativo 39/2014. “I datori di lavoro domestico sono esclusi”

Roma – 23 aprile 2014 – Il ministero del Lavoro conferma: chi assume una babysitter non deve chiedere il suo certificato antipedofilia.  

Piccolo riassunto per chi si è perso le puntate precedenti. Lo scorso sei aprile è entrato in vigore un decreto legislativo (39/2014) contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, che tra le altre cose, vuole evitare che i pedofili possano lavorare accanto ai bambini.

Prevede infatti che chi intende “impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di  attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori” deve chiedere il certificato penale del casellario giudiziale del lavoratore per verificare se è stato mai condannato per reati come l’adescamento di minori, la prostituzione minorile o la prostituzione minorile, o se è interdetto da attività a contatto i minori. Per i datori che non chiedono il certificato sono previsti da diecimila a quindicimila euro di multa.

La novità ha creato qualche apprensione tra le famiglie, visto che un’interpretazione letterale della norma le avrebbe infatti costrette a chiedere il certificato penale delle babysitter assunte per badare ai loro figli. Un aggravio di burocrazia che aveva suscitato le proteste delle associazioni dei datori di lavoro domestico.

L’agitazione, però, è durata poco. Subito dopo l’entrata in vigore del decreto, prima “fonti” senza nome del ministero della Giustizia interpellate dai giornali, poi l’ufficio stampa dello stesso ministero, hanno escluso che le nuove norme si applichino al rapporto di lavoro domestico.

Mancava però una nota ufficiale in proposito, che ora finalmente è arrivata. La direzione generale per l’attività Ispettiva del ministero del Lavoro ha infatti diffuso qualche giorno fa una circolare interpretativa delle nuove norme, che, tra le altre cose, parla anche dei lavoratori domestici. E dice, in sostanza, che l’occhio vigile di mamma e papà rende inutile il certificato antipedofilia per le babysitter.

“Si ritiene – spiega il ministero – che rimangano esclusi dal campo applicativo della disposizione i datori di lavoro domestico nel caso di assunzioni di babysitter o comunque di persone impiegate in attività che comportino “contatti diretti e regolari con i minori”; ciò in quanto il Legislatore ha inteso tutelare i minori quando gli stessi sono al di fuori dell’ambito famigliare, ambito nel quale il genitore “datore di lavoro” può direttamente con maggior efficacia attuare tutte le cautele necessarie nei confronti del bambino/ragazzo”.

Scarica la circolare

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EP

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