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Cittadinanza, ricongiungimenti e test d’italiano, in tilt le domande online

Il sito del ministero dell’Interno funziona male da settimane, forti disagi per gli immigrati e per i patronati che li assistono nelle pratiche. “Situazione senza precedenti. Che succede?”

 

Roma – 23 dicembre 2016 – Problemi di accesso, pagine che non si caricano, collegamenti che cadono all’improvviso, dati già inseriti  che spariscono e così bisogna ricominciare da capo. Nelle ultime settimane, il sistema informatico del ministero dell’Interno che gestisce la burocrazia dell’immigrazione funziona a singhiozzo. 

A farne le spese sono i cittadini stranieri che, per esempio, chiedono online la cittadinanza italiana, un ricongiungimento familiare o un appuntamento per il test di italiano, indispensabile per prendere la  carta di soggiorno. E, con loro, gli operatori dei patronati che li aiutano gratuitamente a compilare le domande. 

“Era già successo, ma mai per così tanto tempo. In genere sul sito del ministero c’era un avviso che spiegava che era in manutenzione, così potevamo almeno organizzare gli appuntamenti. Stavolta non ci sono avvisi, quando si inizia a compilare una domanda bisogna solo sperare che non si blocchi” dice a Stranieriinitalia.it Enrico Dini, referente immigrazione per Roma e Lazio del patronato Inca Cgil. 

“Siamo costretti a fermarci continuamente – racconta Dini – e a chiedere agli utenti di aspettare qualche ora o di passare un altro giorno. Al di là dei disagi per gli immigrati e della pressione sui nostri sportelli, ci sono anche situazioni particolarmente serie, come i documenti da allegare alle domande di cittadinanza che intanto rischiano di scadere. In quei casi non ci si può permettere di far partire la domanda in ritardo per un problema tecnico”. 

Anche Carla Pucilli, responsabile dello sportello immigrati del patronato Acli di Milano, non ricorda in passato disservizi così prolungati. “Stavolta sono iniziati all’inizio di dicembre, nei giorni a ridosso del referendum, e da allora lavorare le domande è faticoso o impossibile, soprattutto da mezzogiorno in poi”. 

“A volte – racconta Pucilli  – abbiamo problemi a caricare i file dei documenti che si allegano alla domanda di cittadinanza. Anche quando la domanda sembra salvata e inviata, bisogna ricontrollarla, perché a volte dei campi che avevano compilato risultano vuoti. È problema per gli utenti, che non hanno sempre il tempo di aspettare o di ritornare, ma anche per i nostri operatori”. 

Le segnalazioni degli operatori si moltiplicano, ma all’help desk del Viminale non arrivano risposte adeguate, a parte generici “lo sappiamo, ci stiamo lavorando…”. Oggi il Ce.pa., che riunisce Inca Cgil, Inas Cisl, Ital Uil e Acli, ha scritto ai prefetti Rosetta Scotto Lavinia e Angelo Di Caprio, rispettivamente direttore centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo  e  direttore centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze. 

I patronati vogliono sapere cosa sta succedendo e, soprattutto, quanto ci vorrà perché il sistema torni a funzionare in maniera adeguata. Una corretta informazione sui disservizi e su eventuali operazioni di manutenzione programmata, fanno notare nella lettera, consentirebbe per lo meno di organizzare il lavoro degli sportelli, per evitare inutili perdite di tempo (come compilare una domanda che poi non si riuscirà a inviare) e ridurre i disagi per gli utenti.

Elvio Pasca

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