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Cittadinanza. Zaia (Lega) apre: “Pensiamo ai bambini”

Il presidente della Regione Veneto: "Sono anti qui, vanno ai scuola qui, hanno un'identità veneta. Un ragionamento deve essere fatto"

 Venezia – 17 giugno 2013  – ''Il vulnus sta tutto nei bambini figli di immigrati inseriti nella nostra societa' che gia' vanno a scuola, non si puo' pensare che diventino italiani solo quando, dopo i 10 anni previsti dalla legge, sono gia' alle medie''. E' questa la posizione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia sul fronte della riforma della cittadinanza.

 ''Io sono contrario al tema 'ius soli coram populo' -ha spiegato- cioe' che semplicemente perche' una persona varca i nostri confini diventi italiano. Credo sia sacrosanta la battaglia che per essere cittadino italiano sia necessario conoscere la nostra lingua, conoscere la nostra storia e la nostra identita'. E quindi condivido il tema della battaglia contro chi vorrebbe l'applicazione della ius soli per tutti'', ha sottolineato il presidente del Veneto.

''Sollevo pero' il tema dei bambini -ha ribadito Zaia- nati qui,che vanno a scuola qui, e sui quali un ragionamento, al di la' della ius soli debba essere fatto, anche perche' spesso parlano il dialetto veneto quasi meglio di me -ha sottolineato- sono bambini che in molti casi hanno un'identita' veneta e non piu' quella del Paese d'origine dei loro genitori, cosa che e' accaduta spesso ai nostri emigranti''.

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