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Il Papa ai rifugiati: “Perdonateci. Siete un dono, non un problema”

“Troppe volte non vi abbiamo accolto. La vostra esperienza ci ricorda chhe samo tutti stranieri e pellegrini sulla Terra”. Guarda il VIDEOMESSAGGIO per i 35 anni del Centro Astalli

 

 

Roma – 19 aprile 2016 – “Troppe volte non vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono”.

Parole che il Papa rivolge ai profughi in un videomessaggio per il 35/o anniversario della fondazione del Centro Astalli, la sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati-JRS

“Siete la testimonianza – dice Francesco – di come il nostro Dio clemente e misericordioso sa trasformare il male e l’ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perchè ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l’incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità”.  Chi fugge dalla propria terra per le guerre o la fame è “un fratello”.

“La vostra esperienza di dolore e di speranza – aggunge il Papa – ci ricorda che siamo tutti stranieri e pellegrini su questa Terra, accolti da qualcuno con generosità e senza alcun merito. Chi come voi è fuggito dalla propria terra a causa dell’oppressione, della guerra, di una natura sfigurata dall’inquinamento e dalla desertificazione, o dell’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, è un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita”

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