Roma, 28 luglio 2018 – “Non mi affittano casa perché straniero”. E’ successo al Dirigente sindacalista della USB (Unione Sindacale di Base) Aboubakar Soumahoro, che denuncia sulla sua pagina Facebook l’episodio di razzismo di cui è stato vittima.
“Non si affitta a stranieri” sarebbe la frase che ha ricevuto il Leader dei braccianti, da un’operatrice di un’agenzia immobiliare di Roma, mentre concordava un appuntamento per visionare una casa. Durante la chiamata, durata diversi minuti, l’operatrice fa le domande di rito come chiedere “se ha un lavoro e se possiede animali”. A quel punto viene anche fissato l’appuntamento per visionare un appartamento a Roma, precisamente in via di Torre Spaccata.
Al termine della telefonata, racconta Aboubakar, l’operatrice chiede di lasciare i suoi riferimenti, ma appena sente le iniziali del suo nome e cognome, gli viene detto che: “Non si affitta a stranieri”. “Rimango senza parole, confesso che non è la prima volta, riuscendo allo stesso tempo a dire all’operatrice che siamo nel 2018 e che sono italiano”. L’operatrice, cerca di giustificarsi dicendo che la colpa non è sua ma del proprietario dell’appartamento, che possono fare quello vogliono dei loro appartamenti.
Aboubakar ha anche tentato di rimettersi in contatto con l’agenzia immobiliare, dove la risposta di un’altra operatrice è stata confermare le parole della sua collega. Il sindacalista, ostinato per natura, ha tentato più volte di ricontattare le operatrici, che alla fine hanno risposto che lo avrebbero richiamato. “Io non mi arrendo, perché agirò nelle sedi opportune per fare accertare i fatti e la loro natura discriminatoria” – dichiara su Facebook Soumahoro.
Aboubakar Soumahoro ha 38 anni, è laureato in sociologia ed è il dirigente sindacale italo-ivoriano della USB. Il Leader dei braccianti, da sempre impegnato nella lotta per i diritti dei braccianti, non ha fatto mancare un’occasione per denunciare le condizioni in cui versano i braccianti immigrati. “Parliamo di lavoratori che non avranno mai diritto alla disoccupazione agricola e che sono stati stigmatizzati e ghettizzati, che subordina il mantenimento del permesso di soggiorno al contratto di lavoro” – ha affermato Aboubakar in un’intervista rilasciata a TPI.it – “Rifiutando quelle condizioni di lavoro il bracciante quindi non potrà vedere rinnovato il permesso di soggiorno e non potrà restare in Italia”.