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Nazionale. Mancini contro gli oriundi: “Chi non è nato in Italia non dovrebbe giocarci”

L’allenatore dell’Inter contro le convocazioni di Eder e Vazquez. Ma dalla Figc rispondono: "Sono italiani. Punto"

Roma – 24 marzo 2015 – Troppi stranieri nel calcio italiano? Stavolta la polemica ha una sfumatura diversa, perché in realtà se la prende con dei giocatori italiani, “oriundi” per la precisione: cioè che sono nati stranieri ma poi sono riusciti a recuperare la cittadinanza tricolore perché vantano degli antenati italiani.

Il caso è scoppiato con la convocazione in Nazionale di Franco Vazquez, cresciuto in Argentina, ed Éder Citadin Martins, che arriva invece dal Brasile. Saranno in campo il 28 marzo contro la Bulgaria, a Sofia, e il 31 marzo contro l’Inghilterra a Torino.

La scelta del ct azzurro Antonio Conte non è piaciuta al suo collega Roberto Mancini. "Io so che la Nazionale dev’essere degli italiani. Se uno è nato in Italia – è la tesi dell’allenatore dell’Inter – merita di giocarci, chi non lo è, anche se ha dei parenti, credo che non lo meriti".

Conte, però, non sembra farsi toccare dalle critiche: "Non sono il primo e non sarò l’ultimo a convocare questi, tra virgolette, oriundi. Nell’ultimo mondiale erano 83 su 700 giocatori. Sono le regole, noi le seguiamo. D’altronde, come la metti la metti, qualche polemica si può sempre creare".

Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio Carlo Tavecchio taglia corto: ““Conte ha la libertà assoluta di individuare le persone che hanno titolo per giocare: se uno ha la cittadinanza può giocare, è cittadino italiano quindi il discorso è chiuso”.

 

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