Si lamentano i Paesi ricchi, ma a farsene carico sono quelli in via di sviluppo. Lo dimostra il rapporto 2010 Global Trends dell’Unhcr
Roma – 20 giugno 2011 – Un profondo squilibrio nel supporto internazionale, con i quattro quinti dei rifugiati del mondo ospitati in Paesi in via di sviluppo, e una preoccupante l’ostilità contro i rifugiati che cresce nei Paesi industrializzati.
È la fotografia scattata dal 2010 Global Trends, il rapporto presentato oggi dall’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati (Unhcr). Una pubblicazione che cade nella “giornata mondiale del rifugiato”, a sessant’anni dall’entrata in funzione dell’organismo delle Nazioni Unite.
Pakistan, Iran e Syria guidano la classifica dei Paesi ospitanti, dal momento che accolgono, rispettivamente, 1.9, 1.1. e 1 milione di rifugiati. In Italia, secondo i dati del rapporto, alla fine del 201 c’erano cinquantaseimila rifugiati e quattromila richiedenti asilo in attesa di una risposta.
Il Pakistan ha anche il più alto impatto economico, con 710 rifugiati per ogni dollaro del suo prodotto interno lordo (GDP) pro capite, seguito dalla Repubblica Democratica del Congo (475) e il Kenia (247). In Germania, il Paese industrializzato con più rifugiati (594mila), ne ha 17 per dollaro.
Il 2010 Global Trends spiega che 43,7 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case, totale in cui rientrano 15,4 milioni di rifugiati, 27,5 milioni di persone sfollate all’interno dei loro Paesi a causa di conflitti e quasi 850mila richiedenti asilo, quasi un quinto dei quali si trova nell’Africa meridionale. Desolante il dato sui minori non accompagnati che chiedono asilo, 15mila 500, soprattutto afghani e somali.
Erano quindici anni che l’Unhcr non contava così tante persone bisognose di protezione. I dati risalgono alla fine dello scorso anno. Il report quindi non tiene conto degli spostamenti verificatisi nel 2011, ad esempio a causa di quello che è successo in Libia, Costa D’Avorio e Siria.
“Nel mondo d’oggi, ci sono preoccupanti percezioni errate sui movimenti di profughi e sulla protezione internazionale” ha commentato António Guterres, Alto Commissario dell’Onu per i Rifugiati. “Le paure su supposti flussi di rifugiati verso i Paesi industrializzati sono stati molto gonfiate o confuse con il tema dell’immigrazione. Intanto, il fardello è stato lasciato sulle spalle dei Paesi più poveri“.
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Unhcr: 2010 Global Trends
EP