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Otto su dieci se ne andrebbero dall’Italia

I risultati del sondaggio di Stranieriinitalia.it. Le voci dei lettori: "Con l’aria che tira…" Roma – 24 giugno 2008 – “Se potessi, te ne andresti dall’Italia?”. Un mese fa, all’indomani delle presentazione del pacchetto sicurezza, abbiamo chiesto ai nostri lettori stranieri se erano pronti a fare le valigie. 

Chiedevamo risposte d’istinto, ne sono arrivate più di 4mila. Il risultato?  Il 77% è sicuro: “Sì, me ne andrei”,  solo il 17% rimarrebbe, mentre gli indecisi sono a quota 6%.

Per scoprire cosa c’è dietro quest’agognata fuga di massa basta dare un’occhiata alle centinaia di commenti lasciati a margine dell’articolo che lanciava il sondaggio.

La maggior parte dei lettori andrebbe via per fuggire al clima pesante creatosi in Italia, che troppo spesso sfocia in razzismo.

“Con l’aria che tira, ci sto pensando. Gli italiani hanno problemi economici e  vogliono scaricarli sugli immigrati”scrive Abdoulaye.  Un altro lettore, che si firma “fiero di essere straniero”,  punta il dito contro “questo Paese razzista”, che non riesce  “a vedere la differenza tra uno straniero che lavora per bene ( magari anche padre di una famiglia) e un delinquente”.

“Questo governo non mi da sicurezza, anzi mi crea maggiore preoccupazione per il futuro, mio e dei miei figli. Di quale integrazione si può parlare in queste condizioni?  Come posso vivere tranquillo, se  in tante città italiane ho paura di essere aggredito in qualsiasi momento da gruppi di razzisti?” si chiede  Abdessama.

Difficile però fare le valigie dopo aver costruito una vita qui.

“Ho un mutuo, tutta la mia famiglia qui, mia moglie ha una qualifica ottenuta in Italia e adesso lavora. Come potrei fare?” ribatte  Luis. “Andrei via volentieri ma dove?” è invece il problema di Luisa, che spiega: “Sono uzbeka, sposata con un romeno, abbiamo due bambini nati qui. I bambini non vogliono partire, mio marito vuole andare in Romania, io in Uzbekistan…”.

Senza contare chi, tornando a casa, rischierebbe la vita. “Vengo da un Paese che è da quasi 19 anni in guerra civile. Io me ne andrei oggi, ma dove vado? Sono sfortunato due volte, per il mio Paese d’origine e per il Paese che mi accoglie, che non riesce a comprendere”  riflette Dayax.

Non tutti, per fortuna, vedono nero e così tra i lettori si fanno sentire anche quelli che non se ne vogliono andare.

“Sono in italia da 15 anni,  ho tutto qui, mi sento a tutti gli effetti italiana. È come se un bel giorno qualcuno venisse da voi e vi dicesse di andarvene lasciando tutto. L’ho già fatto una volta da piccola e non è stato facile. Ho dovuto subire tante cose per niente? Per poi rivivere un’alta volta tutto quanto? Spero di no!” scrive Hope.

E non manca uno zoccolo duro, più battagliero. Renato annuncia: “Non me ne vado dall’ Italia, la terra è per tutti quanti”. Anche perché, spiega,  “io non ho paura della Lega, la loro filosofia è incompatibile con lo sviluppo di questo paese e presto saranno inghiottiti dalla loro stessa mentalità”. Con lui si schiera Anna: “Non me ne andrei! Ci ho messo sei anni per costruirmi questa vita in un Paese che mi piace! Continuo a tentare di regolarizzarmi!!!”

Elvio Pasca

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