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Tassa sul permesso di soggiorno, per ora si continua a pagare

Il Consiglio di Stato, dopo l’udienza di oggi, ha deciso di passare subito al giudizio definivo. Intanto, però, la cancellazione del contributo da 80 a 200 euro su rilasci e rinnovi rimane sospesa

  +++AGGIORNAMENTO+++

Nuovo stop alla tassa sul permesso di soggiorno, respinto il ricorso del governo

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Roma – 13 ottobre 2016 –  Tutto resta tale e quale, aspettando l’ultima parola.

Oggi in Consiglio di Stato si è tenuta la prima udienza sul ricorso presentato dal governo contro la sentenza del Tar che lo scorso maggio ha cancellato la tassa sui permessi di soggiorno. A metà settembre gli effetti di quella sentenza era stati sospesi d’urgenza dai giudici, che avevano accolto una richiesta del governo e che oggi avrebbero dovuto confermare  o no quella sospensione, prima di prendere una decisione nel merito del ricorso. 

Davanti alla terza sezione, le parti in causa hanno espresso le loro ragioni. Da un lato il governo (ministeri dell’Interno e dell’Economia) vorrebbe far reintrodurre la tassa, dall’altro il patronato Inca, il sindacato Cgil e l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione che invece la ritengono ingiusta e sproporzionata, come sancito dal Tar.

Alla fine dell’udienza, il presidente Luigi Maruotti ha deciso che  il collegio prenderà un’unica decisione direttamente nel merito del ricorso, quindi definitiva, e che questa decisione verrà presa a breve. Nel giro di qualche settimana, insomma, si saprà una volta per tutte se la tassa sul permesso di soggiorno è cancellata o no. 

Intanto, però, anche se il Consiglio di Stato non si è espresso sulla sospensione della sentenza del Tar, la sospensione viene di fatto confermata. Quindi chi chiede il rilascio o il rinnovo del permesso deve continuare a pagare, a seconda di durata e tipologia del documento, da 80 a 200 euro in più.

EP

 

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