Roma, 11 agosto 2023 – Inizia a delinearsi un quadro preoccupante riguardo agli sbarchi di migranti sulle coste italiane nel corso del 2023. Secondo dati recentemente pubblicati dal Ministero dell’Interno, il numero di migranti sbarcati in Italia ha raggiunto la cifra impressionante di 94 mila dall’inizio dell’anno, un incremento che preoccupa le autorità e che potrebbe addirittura superare quota 100 mila entro la fine del mese di agosto.
Questo flusso costante di arrivi rappresenta un aumento vertiginoso rispetto all’anno precedente, con un incremento del +110%. I dati evidenziano che al 9 agosto di quest’anno sono sbarcate 93.754 persone, di cui ben 9.857 minori non accompagnati. Una cifra che risulta essere più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2022, quando gli sbarchi erano stati 44.951.
Una triste conseguenza di questa situazione è rappresentata dalle tragiche perdite di vite umane. La rotta del Mediterraneo centrale si conferma la più pericolosa, con oltre 22 mila morti registrate dal 2014, secondo quanto riportato dal “Missing Migrants Project” dell’OIM. Nel solo 2023, si contano già circa 2 mila vittime.
Analizzando più nel dettaglio i dati, emerge che dal momento dell’entrata in vigore del decreto Ong, cioè da marzo a oggi, sono sbarcati complessivamente 79.327 migranti.
Guardando alle principali località di sbarco, emerge che al 7 agosto la Sicilia registra il numero più alto di arrivi, con 78.122 persone (rispetto alle 35.126 del 2022), seguita da Calabria con 9.084, Puglia (2.510) e Toscana (962).
Sotto la lente delle nazionalità dei migranti giunti in Italia nel 2023, emerge che la Guinea è il paese da cui proviene il maggior numero di migranti (11.637), seguita dalla Costa d’Avorio (11.572), Egitto (7.814) e Tunisia (7.022).
Il trend delle rotte di partenza dei natanti evidenzia un notevole cambiamento. Nel corso dei primi otto mesi del 2023, la rotta più utilizzata dai migranti per attraversare il quadrante sud del Mediterraneo sembra essere quella delle coste tunisine, da cui sono partiti 58.488 mezzi. Questo segna un aumento significativo rispetto al 2022, quando erano stati 12.237. Dall’inizio dell’anno, dalla Libia sono partiti 30.495 mezzi (rispetto ai 24.382 del 2022), mentre dalla Turchia ne sono stati registrati 4.315, in calo rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, quando erano stati 6.828.