“Fa specie che i paesi dell’Est europeo che hanno beneficiato dell’entrata nell’Unione ora siano i più nazionalisti”
New York, 28 ottobre 2015 – “Penso che l’Europa abbia perso la memoria e anche la vista, perché cosi’ facendo stiamo minando i valori per quali stiamo insieme. La crisi di valori che stiamo attraversando e’ peggiore di una crisi finanziaria ed economica perché tocca i valori di fondo per cui abbiamo deciso di mettersi insieme”.
Emma Bonino torna in questo modo a New York a parlare delle sfide dell’Europa, dell’emergenza rifugiati e di quello che i singoli Paesi e l’Italia dovrebbero fare. L’ex ministro degli Esteri ha ritirato il ‘Fred Cuny Award for the Prevention of Deadly conflict’ conferitole dalla non profit International Crisis Group. Continuando a parlare di rifugiati, Bonino ha aggiunto: “Calpestando quello che e’ lo stato di diritto e la convenzione di Ginevra, non credo ci portera’ a costruire un grande futuro. Non voglio dire che integrare 1-2 milioni di persone non sia un problema, ma non e’ una catastrofe o una invasione. E’ una cosa problematica”. Bonino ha poi messo l’accento su come in Europa soprattutto i Paesi dell’Est abbiano perso la memoria di quando gli Stati dell’Europa occidentale accolsero centinaia di migliaia di loro profughi: “Fa specie che i paesi dell’Est europeo che hanno beneficiato dell’entrata nell’Unione ora siano i piu’ nazionalisti”, ha continuato aggiungendo una riflessione sull’Italia e su quale sia la strada da seguire per combattere il sentimento di odio e razzismo.
“Se il messaggio e’ quello di Salvini e’ ovvio che la gente si orienta in quella direzione e sostiene che i rifugiati rubano lavoro. Ma le statistiche mostrano come gli immigrati fanno lavori che non vogliono fare gli italiani. Pensiamo all’aiuto nelle case, la maggior parte di queste persone provengono dall’Ucraina, dal Montenegro da alcune aree dell’Africa”, ha continuato.
Infine l’ex ministro ha affrontato il tema della sicurezza “che e’ un problema vero” ma che e’ sbagliato “identificarlo con il problema dei migranti”. “Non abbiamo visto un terrorista che rischi la vita su un gommone. Non lo escludo, ma dico che a oggi i terroristi non li si trova sui barconi, hanno altre possibilita’”. Bonino ha anche ricordato che “tutti gli attentati terroristici in Europa non sono stati fatti da nuovi arrivati, ma da immigrati naturalizzati di seconda o di terza generazione. Il fenomeno della sicurezza non va sminuito ma va collocato dove e’. Un controllo coordinato delle frontiere e’ necessario da sempre”. Poi la politica ha concluso: “L’Europa e’ un continente ricco e in declino demografico, circondato da un giardino di infanzia” che sono i paesi del africani del Mediterraneo e del Medio Oriente “quindi evidente che i popoli si muovano, e i muri liquidi o non liquidi non fermeranno questo fenomeno”.