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Carceri. Alfano: “Le espulsioni non decollano”

"Il 38% dei carcerati è straniero" ROMA, 15 ottobre 2008 – Nel 2007 sono stati 282 i detenuti stranieri espulsi dall’ Italia. Quest’ anno, fino alla fine di giugno, si era a quota 150. Un numero molto basso, se si tiene conto che gli stranieri sono 21.336, il 38 per cento delle 57.187 persone attualmente dietro le sbarre. Questo elemento, insieme al fatto che la maggior parte dei detenuti è in attesa di giudizio, per il ministro della Giustizia Alfano, sono le due "patologie" del sistema penitenziario contro le quali il governo si sta attrezzando su più fronti.

"La politica delle espulsioni non riesce a decollare" ha detto il ministro alla Commissione Giustizia della Camera illustrando la situazione delle carceri, proprio alla vigilia della festa della Polizia Penitenziaria che oggi sarà celebrata a Roma alla presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Gli stranieri, ospitati soprattutto in carceri del nord Italia, provengono da 150 Paesi, in particolare Marocco, Albania, Tunisia, Romania ed ex Jugoslavia. Alfano, ha detto che in questo campo il Governo sta seguendo la strada degli accordi bilaterali, sulla scia degli incontri dei giorni scorsi con le autorità della Romania.

IN ATTESA DI GIUDIZIO – Sono circa 30 mila, più della metà del totale della popolazione reclusa: 16.179 aspettano il primo giudizio; 9.782 l’ appello; 3.544 hanno presentato ricorso in Cassazione, 1.669 hanno una posizione mista. I condannati in via definitiva sono 24.285 (il 39%). Ma su un fenomeno Alfano ha invitato a riflettere: nel 2007 sono entrate in carcere 94 mila persone ma oltre 24 mila sono state scarcerate entro il terzo giorno (8500 italiani, 3.400 cittadini Ue, 12 mila extracomunitari).

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