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CIR “Accesso alle frontiere – accesso alla protezione” [Roma, 15 ottobre 2013]

14 ottobre 2013 – Il dramma di Lampedusa e gli arrivi sempre più consistenti di migranti e richiedenti asilo sulle nostre coste ci costringono a riflettere sulle modalità e dinamiche di accesso al territorio italiano.

Quanti sono gli sbarchi in Italia e quali le nuove rotte della migrazione? Sono pienamente rispettati i diritti dei migranti che arrivano sulle nostre coste? Cosa succede negli arrivi dei porti adriatici? E nelle intercettazione in alto mare? Come considerare le procedure di supporto al controllo della migrazione irregolare che l’Europa e l’Italia conducono in Stati terzi? La sentenza Hirsi della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha segnato dei principi fondamentali da cui non è più possibile prescindere: l’obbligo di informare da parte delle autorità nazionali dei diritti di protezione i migranti che arrivano in modo regolare o irregolare alla frontiera, l’obbligo positivo delle autorità di accertare quale trattamento il migrante potrebbe subire nel paese in cui viene respinto. Questi diritti sanciti in maniera inequivocabile, sono sempre rispettati in Italia?

 Nel dibattito “Accesso alle frontiere – accesso alla protezione” che si terrà Martedì 15 ottobre 2013 a Roma dalle ore 11.00-13.30 presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana, Palazzo Mattei di Paganica, Sala Igea, Piazza della Enciclopedia Italiana, 4, ne discuteranno Christopher Hein, Direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati, l’ Onorevole Jean-Leonard Touadì, Ministero degli Affari Esteri, il Senatore Luigi Manconi, Senatore della Repubblica e Presidente della Commissione Diritti Umani,   Giovanni Pinto, Direttore Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere , Ministero dell’Interno, Laurens Jolles, Delegato UNHCR Sud Europa, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i  Rifugiati  e Giusy D’Alconzo, Amnesty International. Modera i  lavori Paolo Lambruschi, giornalista de L’Avvenire

In questa occasione verrà anche presentato il rapporto Accesso alla protezione: un diritto umano, elaborato all’interno del progetto “Access to Protection: a human right”, rapporto che raccoglie le statistiche aggiornate, le prassi, le norme che regolano l’accesso al territorio italiano. E le raccomandazioni necessarie a migliorare il sistema di accesso a territorio.

Il progetto

Il progetto “Access to Protection: a human right” è finanziato dal Network of European Foundation nell’ambito del Programma europeo per l’integrazione e la migrazione (EPIM) e ha l’obiettivo di  promuovere la conformità delle politiche e delle prassi nazionali e comunitarie sull’accesso  al territorio e alla protezione con gli obblighi  previsti dagli strumenti europei relativi ai diritti umani.

Il Consiglio Italiano per i Rifugiati è capofila del progetto in partenariato con l’Hungarian Helsinki Committee (Ungheria), Pro-Asyl Foundation (Germania), The People for Change Foundation (Malta), il Consiglio Greco per i Rifugiati (Grecia) e  la Commissione spagnola di aiuto al rifugiato- CEAR (Spagna). Il Consiglio Portoghese per i Rifugiati, pur non essendo partner, svolge una ricerca sulla legislazione e prassi  verificatisi  in Portogallo a partire dal 2011.

Il progetto vuole promuovere un "cambiamento culturale”, favorendo il passaggio da una visione incentrata  prevalentemente sulla sicurezza e sulle attività di  contrasto all’immigrazione irregolare ad un approccio che bilanci tali esigenze con il rispetto dei diritti  umani, in particolare del  principio di non-refoulement e dell’accesso alla protezione, attraverso modifiche legislative a livello nazionale e comunitario e l’adozione di apposite linee guida e regolamenti . Il progetto vuole inoltre promuovere un miglioramento delle prassi, in particolare  rispetto ai servizi di  informazione e di  orientamento legale alle frontiere e ai sistemi di controllo delle stesse.

 

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