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Colf. Bollettini in ritardo, le famiglie non si preoccupino

La comunicazione unica è in fase di rodaggio. L’Inps tranquillizza: nessuna sanzione se il bollettino non arriva Roma – 22 aprile 2008 – La nuova procedura per l’assunzione di colf e badanti sta creando qualche ritardo nell’iscrizione dei lavoratori all’Inps e quindi nell’invio dei bollettini per i contributi. Ma le famiglie non si preoccupino: non rischiano sanzioni.

Dall’11 gennaio scorso, anche le assunzioni domestiche vanno comunicate esclusivamente al Centro per l’Impiego del proprio comune, via internet o  inviando un fax, e non più direttamente all’Inps. Il ministero del Lavoro sta quindi trasferendo all’Inps le informazioni relative ai rapporti di lavoro pervenute ai Centri per l’Impiego da gennaio ad oggi.

“È possibile che in questa fase di avvio delle nuove procedure possa verificarsi qualche ritardo nelle operazioni” spiega l’Inps in un comunicato. “Stiamo procedendo sollecitamente – assicura l’istituto – ad acquisire le iscrizioni dei nuovi rapporti di lavoro comunicate dal Ministero del Lavoro e ad inviare i bollettini di conto corrente postale per il pagamento dei contributi”.

Ai datori di lavoro che hanno assunto un lavoratore domestico tra gennaio e marzo, non rimane quindi che aspettare. L’obbligo di versare i contributi scatta solo dal momento in cui viene spedito il bollettino.  “In caso di prima iscrizione, – ricorda l’Inps – il datore di lavoro è tenuto al pagamento dei trimestri già scaduti entro 30 giorni dalla data di invio dei bollettini. Entro tale termine non verrà applicata alcuna sanzione per ritardato versamento”.

Elvio Pasca

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