Roma, 9 maggio 2023 – Spesso si dà per scontato che i migranti arrivino solo via mare, ma non è così. Al confine tra l’Italia e la Francia, tra le montagne, la situazione è drammatica. Solamente oggi, infatti, un gruppo di profughi è stato recuperato dal soccorso alpino e speleologico piemontese in condizioni fisiche precarie a causa dell’ipotermia.
Migranti in ipotermia recuperati dal soccorso alpino
I migranti recuperati dal soccorso alpino si trovavano sulle montagne sopra Claviere, in provincia di Torino, verso il confine con la Francia. L’operazione, che ha coinvolto anche i Vigili del fuoco e la Croce rossa, è avvenuta in piena notte dopo una chiamata di emergenza arrivata intorno alle 23. Così il gruppo è stato localizzato vicino al rifugio Capanna Gimont, a circa 2mila metri di quota, grazie al meccanismo dell’sms locator.
Una squadra di soccorso quindi è immediatamente partita per effettuare il recupero, e ha trovato i migranti mentre cercavano riparo fuori dalla struttura. Subito dopo i profughi sono stati trasferiti a Claviere e affidati alle ambulanze per essere trasportati in ospedale. Secondo quanto raccontato dai superstiti, ci sarebbero però altre persone disperse tra le montagne. Per questo le squadre sono risalite con i mezzi motorizzati e a piedi, e hanno iniziato a seguire le tracce lasciate nella neve che portavano fino al Colletto Verde, a circa 2.500 metri di quota. Lì per lì, tuttavia, non è stato ritrovato nessuno. Alle 4 del mattino, però, a Calviere, sono arrivati sei dispersi. Anche loro sono stati affidati alla Croce rossa. A quel punto la squadra di ricerca è potuta rientrare.
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