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Consiglio d’Europa: “Respingimenti violano i diritti umani”

Hammamberg critica gli accordi con la Libia. "I governi europei ignorano le raccomandazioni dell’Unhcr"

Roma – 17 giugno 2010 – “I pareri dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) non sono presi in considerazione con la dovuta attenzione da parte dei governi e degli enti statali europei. Recentemente, diverse importanti raccomandazioni dell’UNHCR sono state semplicemente ignorate” ha detto ieri il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Thomas Hammarberg, pubblicando oggi un nuovo “Human rights comment”.

Il 9 giugno 2010, i Paesi Bassi, la Norvegia, la Svezia e il Regno Unito hanno partecipato ad un’operazione coordinata dall’Agenzia Frontex dell’Unione europea, che ha consistito nell’espulsione di 56 Iracheni, a cui è stato negato il diritto di asilo e che sono stati rinviati con la forza a Bagdad. L’operazione è stata condotta disattendendo il parere dell’UNHCR, che aveva chiesto di garantire la protezione internazionale ai richiedenti asilo iracheni originari di certe regioni del paese, tra cui la capitale.

Il Commissario si è detto particolarmente preoccupato per la politica di intercettazione in mare e di riaccompagnamento verso il luogo di partenza dei migranti che cercano di raggiungere le coste europee, senza offrire loro alcuna possibilità di presentare una domanda di asilo. “Accordi intergovernativi conclusi con la Libia hanno delegato a questo paese il compito di proteggere i paesi europei, impedendo ai migranti di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo, senza tenere conto della situazione di queste persone”.

“Con la decisione di rinviare con la forza delle persone verso paesi dove sono esposte al rischio di subire maltrattamenti, o di essere espulse verso paesi terzi pericolosi per la loro incolumità, gli Stati europei si rendono in realtà colpevoli di violazioni dei diritti umani. La situazione si è ulteriormente aggravata dopo che le autorità libiche hanno ordinato la chiusura dell’Ufficio dell’UNHCR, la scorsa settimana. L’agenzia delle Nazioni Unite non potrà quindi più fornire alcuna protezione alle persone respinte verso la Libia, a meno che le autorità libiche non accettino di rivedere la loro posizione relativa alla presenza dell’UNHCR”.

Hammarberg ha chiesto quindi ai governi di cooperare strettamente con l’UNHCR, sottolineando che  “l’assenza di cooperazione rischierebbe di mettere in pericolo delle vite umane e di indebolire un sistema di protezione internazionale di cui oggi più che mai abbiamo un estremo bisogno”.

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