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Regolarizzazione: scoperta maxi truffa a Milano

Finte domande a 5 mila euro l’una. Il vice sindaco De Corato: "Colpa della procedura online, Maroni chiarisca"

Roma – 17 giugno 2010 – Mentre prosegue l’esame delle domande, continuano a venire al pettine le truffe e le altre magagne della regolarizzazione, favorite da una grandissima richiesta di permessi di soggiorno a fronte di regole fin troppo stringenti.

Dopo il caso di Firenze, ieri è stata la volta del giro di false regolarizzazioni scoperto a Milano dalla Polizia locale, durante i controlli su un phone center. Dalle indagini è venuto fuori che il titolare, un cittadino pachistano di 33 anni, avrebbe presentato un centinaio di domande facendosele pagare fino a cinquemila euro l’una e consegnando ai suoi clienti la ricevuta da presentare durante un’eventuale controllo delle forze dell’ordine.

Nel negozio sono state trovate migliaia di fotocopie di documenti di identità di cittadini italiani, che sarebbero stati utilizzati (secondo gli inquirenti a loro insaputa) come falsi datori di lavoro. Accusato anche di intestare schede telefoniche a prestanome o a persone inesistenti, il titolare del phone center è stato arrestato e condotto nel carcere di San Vittore.

Il vice sindaco di Milano e deputato del Pdl, Riccardo De Corato, se la prende con la procedura online per le regolarizzazioni, che poi è la stessa utilizzata da anni per flussi e ricongiungimenti:  “Una procedura che secondo il ministero dell’Interno avrebbe dovuto agevolare la pratica, ma che in realtà e’ esposta al rischio di truffa. Una vicenda su cui chiederò spiegazioni anche il ministro Roberto Maroni con un’interrogazione parlamentare".

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