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Cir: “A Fiumicino ennesima tragedia per Regolamento Dublino”

Il giovane che si è dato fuoco era un richiedente asilo, rimandato in Italia dall’Olanda ed espulso. Hein: “Il sistema europeo di protezione ha fallito”

Roma – 14 febbraio 2013 – Il Consiglio Italiano per i Rifugiati esprime “profondo dolore e sconcerto” per la tragedia che si è consumata oggi all’aeroporto di Fiumicino di Roma,  dove un giovane richiedente asilo diciannovenne della Costa D’Avorio si è dato fuoco pur di evitare l’espulsione.  
 
Mentre il ragazzo è ricoverato in gravi condizioni nell’Ospedale Sant’Eugenio, si chiariscono i contorni della vicenda che vede protagonista una persona che aveva chiesto protezione in Italia e che era poi andata  in Olanda: un cosiddetto "caso Dublino", segnala il Cir, arrivato ieri all'aeroporto di Fiumicino da Amsterdam, cui era stato notificato il rigetto della domanda di protezione internazionale e un espulsione dal territorio.

Il Regolamento Dublino serve a definire lo Stato competente a esaminare una domanda d'asilo, stabilendo come principio fondamentale che il primo Paese europeo dove la persona è arrivata è quello che dovrà poi analizzare la richiesta di protezione. Il regolamento non prende in considerazione in alcun modo nè la volontà della persona nè i suoi legami con i Paesi dell'Unione Europea.

 “Non si può neppure immaginare il carico di disperazione, frustrazione e impotenza che si accumula dentro le persone quando crolla l’ultima speranza di una vita migliore e sicura. Siamo di fronte all'ennesima tragedia provocata dal Regolamento Dublino, questo giovane ragazzo chiedeva di essere protetto. Avrà avuto buoni motivi per spostarsi dall'Italia verso l'Olanda, e poi è stato rinviato nel nostro Paese. Chi ha assistito questo ragazzo in tutto questo tempo? Qualcuno gli ha dato un sostegno legale, delle informazioni accurate sui suoi diritti e dell'assistenza psicologica? Stiamo cercando di ricostruire il percorso del ragazzo" dichiara Christopher Hein, direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati.

Sono tanti gli episodi di autolesionismo e tentato suicidio che si consumano dietro il Regolamento Dublino.
 
"Questo gesto è simbolico e ci chiede di aprire gli occhi davanti alla disperazione di richiedenti asilo e rifugiati. E' evidente che il sistema europeo di protezione in questo caso ha fallito. E il simbolismo è ancora più forte se pensiamo che il Regolamento Europeo compierà 10 anni lunedì 18 febbraio. Ma cosa ha prodotto nel decennio passato? Molte sofferenze personali e una gestione inefficiente del tema dell'asilo a livello Europeo, basata sugli interessi di alcuni Stati piuttosto che sui diritti delle persone” denuncia Hein.

Il CIR è convinto che il Regolamento Dublino debba essere abolito, per lasciare posto a un sistema che “prenda in considerazione i legittimi interessi, prima di tutto i suoi legami con familiari e conoscenti in altri paesi EU dei richiedenti asilo e rifugiati e che sia più omogeneo in termini di protezione e accoglienza tra i diversi Stati dell'unione".
 
 

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