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Decreti flussi sempre più usati per lo sfruttamento lavorativo: l’allarme del Dossier IDOS 2025 sulla nuova tratta dei migranti

Roma, 29 ottobre 2025 – I decreti flussi, nati per regolare l’ingresso legale dei lavoratori stranieri in Italia, si stanno trasformando in uno strumento usato a scopo di sfruttamento lavorativo, contribuendo ad alimentare un fenomeno sempre più preoccupante: la tratta di esseri umani.

È quanto emerge dal nuovo Dossier Statistico Immigrazione 2025 curato da IDOS, che sarà presentato il 4 novembre al Nuovo Teatro Orione di Roma. Il rapporto dedica un intero capitolo alla Relazione 2024 del Numero Verde Nazionale Antitratta (800 290 290), operativo dal 2000 e da sempre punto di riferimento nella lotta alla tratta e al grave sfruttamento avviata in Italia nel 1998.

Secondo l’analisi dei dati relativi al periodo 2014-2024, il profilo delle vittime è cambiato in modo significativo. Sono in forte calo le segnalazioni riguardanti donne (-9,8%) e minori (-63,6%), mentre sono raddoppiati i casi che coinvolgono uomini adulti, spesso migranti attratti in Italia da false promesse di lavoro regolare.

In undici anni, lo sfruttamento sessuale è passato dal 50% al 24% delle prese in carico, mentre lo sfruttamento lavorativo è salito al 38,2%, diventando la forma prevalente di tratta. Una tendenza che, secondo la Relazione, ha trovato nel 2024 “l’anno degli inganni” la sua manifestazione più evidente.

Il monitoraggio delle truffe legate ai decreti flussi, avviato nel secondo semestre del 2024, ha rivelato un meccanismo sistematico: intermediari senza scrupoli si fanno pagare per avviare la procedura di ingresso dei lavoratori dall’estero — dalla chiamata nominativa fino al nulla osta e al visto d’ingresso — per poi sparire insieme ai presunti datori di lavoro.

Solo nella seconda metà dell’anno sono stati segnalati 139 casi di migranti provenienti da Tunisia, Marocco, India ed Egitto, rimasti senza occupazione regolare e in condizioni di estrema vulnerabilità. Ma, come sottolinea il Dossier, si tratta solo della punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio e radicato.

Nel medesimo periodo, tra le prese in carico attivate dal Numero Verde, l’80% dei casi riguardava lo sfruttamento lavorativo, contro il 16% di sfruttamento sessuale.

Un quadro che solleva interrogativi urgenti sull’efficacia e sulla trasparenza dei decreti flussi, sempre più esposti al rischio di intermediazione illecita, abusi burocratici e sistemi para-schiavistici che minano le fondamenta stesse di una migrazione regolare e dignitosa.

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