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Decreto Flussi. L’incremento delle richieste di lavoro extracomunitario: opportunità o trappola?

Roma, 14 maggio 2024 – L’aumento esponenziale delle richieste di lavoro extracomunitario in Italia ha destato l’attenzione su una realtà complessa e spesso misconosciuta. I recenti click day del marzo scorso hanno visto un afflusso di domande senza precedenti, evidenziando una domanda sempre crescente e le sfide connesse alla gestione di tali flussi migratori.

Il decreto flussi, con l’intento di ampliare le opportunità lavorative per i migranti, ha portato a un significativo aumento dei posti disponibili, eliminando limiti precedentemente esistenti. Tuttavia, dietro i numeri si nasconde una realtà intricata e problematica.

Le cifre parlano chiaro: quasi 75.000 richieste sono state presentate dalla Lombardia nei click day di marzo, rispetto alle poco più di 15.000 dell’anno precedente. A livello nazionale, più di 700.000 domande si sono scontrate con soli 151.000 posti disponibili. Questo sbilancio evidenzia una crescente domanda di lavoro, ma anche una serie di questioni irrisolte che minacciano il benessere e la sicurezza dei migranti.

L’iter che segue l’invio della richiesta è lungo e complesso, con molte domande che rischiano di restare senza risposta. Solo il 30% dei lavoratori che arrivano con i decreti flussi riesce a stabilizzare la propria posizione lavorativa e ottenere i documenti necessari. Il resto si ritrova in una situazione precaria, vittime di promesse non mantenute e, in alcuni casi, truffe orchestrare da mediatori senza scrupoli.

Il fenomeno dei “business” legati ai click day è allarmante. Agenzie che promettono celerità nell’invio delle domande vendono servizi che spesso si traducono in ricevute fasulle e soldi spesi invano. Le promesse di efficienza si scontrano con la realtà di una burocrazia spesso inefficiente e, nel peggiore dei casi, corrotta.

Inoltre, le differenze di costo per i migranti provenienti da diversi continenti mettono in luce una disparità che può portare a situazioni di sfruttamento e precarietà ancora maggiori.

Il tema delle possibili truffe e delle pratiche sleali è centrale. Molti migranti si trovano in una terra straniera senza lavoro né prospettive, a causa di intermediari senza scrupoli e aziende disoneste che approfittano della loro vulnerabilità.

Se da un lato i decreti flussi rappresentano un’opportunità per molti migranti di trovare lavoro in Italia, dall’altro si rivelano un terreno fertile per abusi e sfruttamento. È necessario un maggiore controllo e una riforma del sistema per garantire una migrazione sicura e dignitosa per tutti coloro che cercano lavoro nel nostro Paese.

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