Stefano Camilloni
Roma, 13 settembre 2024 – Secondo i dati preliminari raccolti dall’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), nei primi otto mesi del 2024 il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere dell’Unione europea è diminuito del 39%, raggiungendo quota 139.847. Si tratta di un significativo calo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riflettendo una riduzione delle migrazioni su diverse rotte.
Le principali diminuzioni sono state registrate lungo la rotta dei Balcani occidentali e quella del Mediterraneo centrale, con cali rispettivamente del 77% e del 64%. In particolare, la diminuzione degli arrivi sul Mediterraneo centrale è attribuita a misure preventive messe in atto dalle autorità tunisine, libiche e turche. Frontex ha spiegato che gli accordi firmati tra l’Unione europea e singoli Stati membri con i principali Paesi di partenza hanno ulteriormente contribuito alla riduzione dei flussi migratori su questa rotta.
Nonostante il calo, il Mediterraneo centrale resta la rotta migratoria più attiva verso l’Ue, sebbene sia seguito da vicino dal Mediterraneo orientale, che ha visto un aumento del 39% negli attraversamenti. Tuttavia, mentre alcune rotte hanno mostrato segni di miglioramento, altre hanno subito un’impennata. La frontiera terrestre orientale dell’Ue ha registrato un aumento del 193%, mentre la rotta migratoria dell’Africa occidentale ha segnato una crescita del 123%.
I principali Paesi di provenienza dei migranti irregolari sono Siria, Mali e Afghanistan, confermando la persistenza di crisi politiche, economiche e umanitarie che continuano a spingere molte persone a cercare rifugio in Europa.
Frontex ha sottolineato che, nonostante i dati incoraggianti su alcune rotte, la situazione migratoria resta complessa e richiede continui sforzi di monitoraggio e cooperazione tra i Paesi membri dell’Ue e i Paesi di transito e origine.
