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Diplomati stranieri 3 volte più disoccupati

Sono motivati tanto quanto i loro coetanei ma spesso ottengono risultati peggiori. Ricerca del British Council. 

ROMA, 20 febbraio – Dopo la scuola i ragazzi di origine straniera, sia di prima che di seconda generazione, hanno una probabilità tre volte maggiore dei propri coetanei di doversi confrontare con la disoccupazione.

Lo sottolinea il British Council che sta attuando un programma di formazione continua sui temi dell’inclusione e sta consultando studenti tra i 14 e i 16 anni di oltre 50 scuole europee.

In Europa – ricorda il British che a fine febbraio tirerà le somme del lavoro avviato – si stimano 28 milioni di cittadini immigrati legali, di cui un numero significativo nelle scuole superiori. Vari studi dimostrano che gli studenti di origine straniera sono motivati tanto quanto i loro coetanei ma spesso ottengono risultati peggiori a scuola: in alcuni Paesi del Nord Europa, circa il 50% dei ragazzi immigrati di prima generazione non hanno competenze primarie in ambito matematico che li possano aiutare ad affrontare situazioni ordinarie; in Belgio e Svizzera il 50% legge con fatica; gli studenti di origine straniera, in alcuni Paesi in una percentuale maggiore del 15% , tendono ad abbandonare presto la scuola e spesso hanno scarse capacità di lettura; in alcuni Paesi europei gli studenti nati all’estero sono in ritardo, in media di un anno scolastico, rispetto ai propri coetanei.

Dai primi parziali risultati dell’indagine avviata emerge che un’alta percentuale di studenti vede nella lingua una barriera verso i propri coetanei; circa la metà dei ragazzi individua nel colore della pelle un’ulteriore barriera e un terzo afferma che, nella propria scuola, gli studenti sono oggetto di scherno a causa del colore della pelle o della propria origine.

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