in

DOMANI BERLUSCONI DA GHEDDAFI,INTESA CONTRO CLANDESTINI

(ANSA) – ROMA, 26 GIU – Lotta congiunta all’immigrazione clandestina, anche grazie al cofinanziamento di nuovi sistemi radar alle frontiere, e rafforzamento della collaborazione tra Italia e Libia sui progetti di nuove infrastrutture avviati nel corso degli anni. Saranno questi i temi al centro dell’incontro di domani tra Silvio Berlusconi e il leader libico Muhammar Gheddafi, nel corso della visita lampo del presidente del Consiglio in Libia, la quinta negli ultimi sei anni. Il faccia a faccia assume un significato particolare nei rapporti tra i due paesi: è infatti il primo dopo gli incidenti scoppiati a Bengasi del febbraio 2006, provocati dalle magliette anti Islam indossate da Roberto Calderoli e alle nuove tensioni di alcuni mesi fa conseguenti alla nomina a ministro dello stesso dirigente leghista. Da tempo comunque i due paesi hanno dichiarato superata quella crisi e domani sarà l’occasione per sancire il ritrovato clima di collaborazione, soprattutto riguardo al tema caldo del controllo delle coste. Il presidente del Consiglio volerà domani mattina a Sirte. Alle 13 ci sarà il colloquio e a seguire un pranzo offerto dal leader libico. Come annunciato ieri dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, il governo italiano s’impegna a finanziare parte del sistema radar e satellitare per il controllo delle frontiere sud della Libia, misura richiesta con forza dal governo libico per far fronte alle pressioni migratorie del continente africano. "La Libia – ha spiegato Maroni – è disposta a pagarne una parte e credo che il governo debba dare il suo contributo perché è l’unico modo per dare piena attuazione all’accordo firmato l’anno scorso a Tripoli". L’incontro di domani è il quinto in Libia con Gheddafi da quando Berlusconi è in politica. Nel primo incontro, nel 2002, Gheddafi accolse Berlusconi nella sua tenda nel parco del centro residenziale di Bab Al Azizya. Nell’occasione, il Colonnello insistette sulle richieste di risarcimento per i danni subiti dai libici all’epoca del colonialismo italiano, delle deportazioni, degli incidenti causati dalle mine. E Berlusconi garantì l’impegno del governo alla costruzione di un nuovo centro ospedaliero a Bengasi o, in alternativa, al progetto di una grande strada che collegasse il Nord al Sud della Libia. Due anni dopo, nel febbraio 2004, nuovo incontro definito allora "tra amici", durato ben tre ore, stavolta in una tenda nel deserto a Sirte. Pochi mesi dopo, nell’agosto dello stesso anno, una nuova visita, stavolta "informale", che sancì l’intesa tra i due paesi nel contrasto all’immigrazione clandestina. L’incontro si svolse prima in una tenda vicino all’aeroporto di Sirte e poi in una sorta di oasi artificiale nel deserto, con tanto di piscina. Infine l’ultima missione, il 7 ottobre del 2004. Berlusconi tornò per la terza volta nello stesso anno per l’inaugurazione del gasdotto che collega la Libia all’Italia. Nell’occasione il presidente del Consiglio italiano chiese a Gheddafi di far diventare il 7 ottobre non più la giornata della ‘vendetta’ ma quella dell’amicizia e di consentire il ritorno degli italiani espulsi dalla Libia in seguito alla rivoluzione del 1970. (ANSA).

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

COMUNI:MARONI, SINDACI AVRETE POTERI VERI PER GOVERNARE

FOXMAN A BERLUSCONI: ILLEGALI PROBLEMA SERIO MA UMANITA’