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Emergenza umanitaria nel Mediterraneo centrale: oltre 1.000 migranti morti e dispersi nel 2024

Roma, 28 agosto 2024 – L’emergenza umanitaria lungo la rotta del Mediterraneo centrale continua a mostrare il suo volto più drammatico. Secondo l’ultimo aggiornamento fornito dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Libia, dall’inizio del 2024 fino al 24 agosto, il bilancio delle vittime e dei dispersi in questo tratto di mare è spaventoso: 434 persone hanno perso la vita e altre 611 risultano disperse. Questi numeri riflettono la pericolosità della traversata, divenuta tristemente nota come una delle più letali al mondo per chi cerca di raggiungere l’Europa in fuga da guerre, persecuzioni, e povertà.

Nel medesimo periodo, le operazioni di intercettazione e respingimento da parte delle autorità libiche hanno coinvolto 14.138 migranti, che sono stati riportati sulla terraferma in Libia. Tra questi, la stragrande maggioranza è composta da uomini (12.135), ma la tragedia colpisce anche 983 donne, 484 minori, e 136 persone per cui non sono disponibili dati di genere.

I dati forniti dall’OIM non sono solo numeri, ma rappresentano vite umane segnate da violenze, abusi e incertezze. Le condizioni nei centri di detenzione libici, dove molti di questi migranti finiscono, sono state a più riprese denunciate da organizzazioni internazionali per i diritti umani. Le persone riportate in Libia spesso affrontano un destino di detenzione arbitraria, sfruttamento e trattamenti disumani.

L’OIM e altre agenzie delle Nazioni Unite hanno ripetutamente chiesto alla comunità internazionale di adottare misure urgenti per proteggere i diritti dei migranti e per mettere fine alle detenzioni arbitrarie in Libia. Tuttavia, la situazione rimane estremamente complessa, con la Libia che continua a essere un punto critico nella crisi migratoria globale, aggravata da conflitti interni e dalla mancanza di un governo centrale stabile.

Mentre il Mediterraneo centrale continua a essere un cimitero per centinaia di persone ogni anno, l’appello delle organizzazioni umanitarie rimane lo stesso: è necessario un intervento coordinato e globale per affrontare le cause profonde della migrazione, garantire vie sicure e legali per chi cerca protezione, e fornire assistenza adeguata a chi è in difficoltà. Senza un cambio di rotta deciso, i tragici numeri di quest’anno potrebbero continuare ad aumentare.

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