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False assunzioni per i permessi di soggiorno, 600 denunciati a Napoli

I finanzieri indagano su un’organizzazione che creava aziende fantasma per vendere regolarizzazioni. “Ogni immigrato pagava fino a 7 mila euro” 

Napoli – 24 marzo 2016 – Aziende fantasma per permettere l’erogazione di benefici da parte dell’Inps e il rinnovo o rilascio di permessi di soggiorno. Un giro d’affari nel quale avevano un ruolo di primo piano un commercialista, un consulente del lavoro e un ex dipendente dell’Inps in pensione.

È quanto scoperto, riferisce l’agenzia Asca,  nel corso delle indagini dei finanzieri della Compagnia di Ottaviano, coordinati dalla procura di Nola, nel Napoletano. Tredici gli avvisi di conclusione indagini preliminari notificati per i reati di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, falso e favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

 Le investigazioni hanno permesso di scoprire una “solida e strutturata organizzazione criminale“, radicata tra San Gennaro Vesuviano e Palma Campania, dedita alla creazione di fittizi rapporti di lavoro finalizzati soltanto per far intascare, dai lavoratori italiani, indennità da parte dell’Inps e far ottenere, agli stranieri, il permesso di soggiorno. 

Molte sono risultate le aziende mai esistite che hanno assunto e licenziato formalmente una quantità enorme di dipendenti che così hanno potuto richiedere ed ottenere le indennità erogate dallo Stato. Agli extracomunitari veniva indebitamente rilasciato o rinnovato il permesso di soggiorno grazie alla fittizia assunzione come colf e badanti da parte di persone compiacenti, anche anziani, complici dell’organizzazione. 

Fondamentale, secondo il procuratore di Nola Paolo Mancuso, il ruolo svolto dal commercialista e dal consulente del lavoro che, grazie alle loro competenze tecniche, hanno “dolosamente creato le imprese fantasma”, “gestito i fittizi rapporti di lavoro, e predisposto, grazie all’apporto fornito dalle collaboratrici dello studio professionale, le pratiche necessarie per garantire ad innumerevoli beneficiari le indennità da parte dell’Inps e i permessi di soggiorno”. 

Persone legate ai professionisti facevano, inoltre, da intermediari con i potenziali clienti, procurando anche i contatti necessari per l’avvio delle pratiche illecite soprattutto con intere comunità di cittadini bengalesi e cinesi. 

È stato appurato che il giro illecito ha consentito il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno per circa 600 extracomunitari residenti irregolarmente in Italia, che sono stati tutti denunciati. Ciascun immigrato aveva corrisposto ai professionisti compiacenti intorno ai 7 mila ciascuno, tra compensi spettanti ai consulenti ed agli intermediari, e contributi previdenziali e assistenziali, il cui pagamento per legge sarebbe spettato ai datori di lavoro. 

 

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