L’artista: “Anch’io chiedevo il permesso di soggiorno per vivere dove sono nata e cresciuta. Un inferno” GUARDA IL VIDEO
Roma – 9 ottobre 2015 – “Finalmente un pò di umanità in Parlamento”.
La cantante Loretta Grace in questi giorni è sul palco del Teatro Nazionale di Milano con il musical The blues Legend. Intanto, però, non perde di vista il cammino della riforma della cittadinanza in Parlamento, perché lei, italianissima figlia di immigrati, sa quanto è importante far diventare italiane anche per legge le seconde generazioni.
“Finalmente molti giovani e bambini che sono nati in questo paese come me – ha scritto oggi su Facebook – non dovranno più passare l’inferno che ho passato io a 18 anni quando non mi fu riconosciuta la cittadinanza che mi spettava per diritto di nascita ! Grazie a chi ha acconsentito che questo accadesse”.
L’Italia, ricorda Loretta, è “uno dei pochi paesi ad essere ancora incastrato sul principio dello Ius Sanguinis, Ora finalmente la riforma eviterà che molte lacrime vengano versate, lacrime che io ho versato per 3 anni ingiustamente perché dovevo fare la fila in Questura per ottenere il permesso di soggiorno per vivere nella terra in cui sono nata e cresciuta ed ho studiato”.
“Basta crisi di identità“, conclude. “Soprattutto, ciò eviterà il disaffezionamento alla patria da parte dei giovani italiani di seconda generazione , quella patria che amo e che sempre amerò”.
Un amore che Loretta Grace ha anche cantato, in una splendida interpretazione dell’Inno di Mameli, che oggi ripropone con l’hashtag #iusoli. E mentre la sua voce soul incanta, sullo schermo scorre un messaggio: “L’Italia sono anch’io, accettalo.”