Roma, 14 ottobre 2025 – Nei primi nove mesi del 2025, gli ingressi irregolari di migranti nell’Unione Europea sono calati del 22%, attestandosi a 133.400. Lo segnalano i dati preliminari di Frontex, che fotografano un quadro complesso: mentre la pressione complessiva diminuisce, alcune rotte mostrano incrementi significativi.
Sulla rotta del Mediterraneo centrale, sono stati registrati quasi 50.900 arrivi tra gennaio e settembre, un dato stabile rispetto al 2024. Tuttavia, la Libia, principale punto di partenza, ha visto un balzo del 50% delle partenze, con migranti provenienti soprattutto da Bangladesh, Egitto e Afghanistan.
La rotta del Mediterraneo orientale ha segnato un calo del 22%, fermandosi a 37.200 attraversamenti irregolari. Dopo una flessione estiva dovuta al maltempo, il corridoio Libia-Creta ha però registrato a settembre un aumento del 280% rispetto all’anno precedente, segnalando un’improvvisa ripresa dei flussi.
È sulla rotta del Mediterraneo occidentale che si osserva il mutamento più netto: gli attraversamenti sono cresciuti del 28% e, nel solo settembre, gli arrivi sono aumentati di oltre la metà. Le partenze dall’Algeria rappresentano ormai quasi tre quarti dei rilevamenti annuali. I maggiori controlli in Marocco hanno spinto i migranti a rivolgersi ai trafficanti algerini, che hanno stretto accordi con le reti marocchine. Le organizzazioni criminali utilizzano motoscafi con motori potenti e strategie sempre più complesse per aggirare la sorveglianza.
Al contrario, la rotta dell’Africa occidentale ha registrato il calo più marcato: –58%, con 12.900 rilevamenti dall’inizio dell’anno e appena 734 nel mese di settembre.
Nonostante il calo complessivo dei flussi, il costo umano rimane drammatico: secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), 1.299 persone hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo nel 2025.


