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Frontex smentisce il ruolo delle ONG come fattore d’attrazione per i migranti nel Mediterraneo

Roma, 28 marzo 2024 – Le recenti dichiarazioni di Hans Leijtens, direttore esecutivo di Frontex, gettano ulteriori dubbi sulle argomentazioni che hanno giustificato politiche di criminalizzazione delle navi umanitarie che soccorrono i migranti nel Mediterraneo. Leijtens, in un’intervista all’emittente radiotelevisiva Ard, ha ribadito che non esistono prove concrete a sostegno della teoria secondo cui le ONG rappresentino un fattore di attrazione per i profughi.

È una dichiarazione che contrasta fortemente con il clima di sospetto alimentato da alcuni esponenti della destra europea negli ultimi anni. Questa narrazione, sostenuta anche dall’ex direttore di Frontex Fabrice Leggeri, ha spesso dipinto le navi umanitarie come catalizzatori della migrazione, una visione ora smontata da Leijtens.

Leijtens, durante un’audizione davanti al Comitato Schengen nel dicembre 2023, aveva già espresso dubbi sulla credibilità di questa teoria. Ha argomentato che il rischio intrinseco di imbarcarsi su barche di fortuna non giustifica una migrazione che, secondo alcuni, sarebbe innescata dalla presenza delle navi umanitarie. “Non so se i migranti pensino che valga la pena rischiare perché c’è una nave umanitaria. Fossi in loro non rischierei a salire su barche costruite in 24 ore”, aveva dichiarato.

È importante notare che Leijtens ha enfatizzato il dovere primario di soccorrere coloro che si trovano in difficoltà in mare, indipendentemente da qualsiasi percezione riguardo alle navi umanitarie. Questo chiarimento è essenziale per smantellare l’idea che la presenza di queste navi possa essere un incentivo alla migrazione.

Leijtens non è il solo ad aver messo in discussione questa narrativa. Anche Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ha smentito in passato il ruolo delle ONG come fattore di attrazione per i migranti. Questo rappresenta un significativo cambio di rotta rispetto alle posizioni espresse sotto la guida di Leggeri, il quale, in passato, ha più volte accusato le navi umanitarie di contribuire all’attrazione di migranti.

L’attuale critica di Leggeri verso Bruxelles, accusata di “incoraggiare la sommersione migratoria”, potrebbe essere interpretata come un tentativo di distogliere l’attenzione dalle politiche passate di Frontex e dalle critiche che queste hanno ricevuto da parte delle ONG.

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