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Hotspot e voli charter per i rimpatri, così si separeranno profughi da irregolari

Nel piano ci sono strutture di accoglienza gestite da Italia ed Ue dove fare un primo screening. Ed espulsioni per chi non merita la protezione

 
Roma – 25 giugno 2015 – Centri di accoglienza nei luoghi di sbarco, dove dividere i richiedenti asilo dai migranti economici irregolari e voli charter per rimpatriare questi ultimi, evitando che si disperdano  e magari raggiungano altri paesi europei. 
 
C'è anche questo, oltre alle quote di redistribuzione dei profughi in tutta l’Ue, nel piano che l’Italia sta definendo insieme ai partner europei. Un piano che, come ha spiegato ieri Matteo Renzi in Parlamento, prevede anche le espulsioni, con il rimpatrio di chi non sta sfuggendo da guerre o persecuzioni. 
 
La distinzione sarà inevitabilmente anche legata alla cittadinanza. Se siriani ed eritrei hanno ottime chance di aggiudicarsi la protezione internazionale e quindi l’accoglienza in Italia e nell’Ue, lo stessonon può dirsi, ad esempio, per tunisini, egiziani e nigeriani, che sono più spesso migranti irregolari, non profughi. 
 
Nel piano ricompaiono i cosiddetti hotspot, strutture dislocate in Sicilia, Puglia e Calabria, dove dovranno passare tutti i nuovi arrivati. Lì ci sarà personale italiano, ma anche funzionari europei, che li identificheranno e fotosegnaleranno, prenderanno loro le impronte digitali e faranno un primo screening tra richiedenti asilo e “altri”. 
 
Gli “altri” verranno fatti salire su voli charter finanziati dall’Ue che, grazie agli accordi di riammissione con i Paesi d’origine, già esistenti o in via di definizione, li riporteranno in patria. Secondo il Corriere della Sera l’obiettivo è organizzare almeno due voli a settimana, abbastanza da decongestionare le strutture di accoglienza e destinarle solo a chi merita di rimanerci. 
 
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