Roma, 20 marzo 2024 – Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha annunciato una svolta significativa nella politica migratoria italiana, con il governo pronto a rinunciare alla contestata garanzia finanziaria da 5.000 euro richiesta ai richiedenti asilo. Questa misura, introdotta con un decreto legge lo scorso settembre, è stata oggetto di controversie e critiche, e ora sembra destinata a essere rivista.
La decisione arriva in seguito alla disapplicazione della garanzia da parte dei giudici di Catania, suscitando reazioni a livello giuridico nazionale ed europeo. La Cassazione ha recentemente richiesto una trattazione d’urgenza presso la Corte di giustizia europea, ma questa è stata negata. Tuttavia, secondo Piantedosi, ciò non rappresenta una bocciatura del decreto Cutro o dell’accordo Italia-Albania, ma piuttosto una conferma che il quadro normativo italiano è sulla “strada giusta”.
Il ministro ha sottolineato che l’eliminazione della cauzione potrebbe essere graduale e basata sulle specifiche circostanze di ogni caso. Questa mossa è un segnale di apertura da parte del governo italiano verso una politica migratoria più umana e basata sui diritti, rispondendo alle preoccupazioni sollevate dalla società civile e dalle istituzioni giuridiche.
Inoltre, Piantedosi ha rassicurato sullo sviluppo dell’accordo con l’Albania per la costruzione di centri di trattenimento per migranti sottoposti alla procedura accelerata di frontiera. Nonostante le preoccupazioni di un possibile rallentamento a seguito della decisione della Corte di Giustizia, il cronoprogramma procede come previsto. Le verifiche preliminari alla cornice giuridica sono già state completate, e il governo sta lavorando rapidamente per realizzare tali centri, coinvolgendo diverse istituzioni.
Questa mossa rappresenta un importante passo avanti verso una politica migratoria più equa e rispettosa dei diritti umani. L’abbandono della garanzia finanziaria e l’impegno per una graduale revisione delle politiche di trattenimento riflettono una volontà di adottare approcci più umani e individualizzati nel trattamento dei richiedenti asilo e dei migranti in generale.