Roma, 6 dicembre 2024 – Il 58° Rapporto del Censis offre una fotografia allarmante del clima sociale in Italia, evidenziando un senso diffuso di insicurezza e tensione nei confronti delle trasformazioni culturali e sociali. Secondo i dati, oltre la metà degli italiani (57,4%) si sente minacciata da regole e abitudini percepite come estranee e in contrasto con lo stile di vita consolidato del Paese, come la separazione tra uomini e donne negli spazi pubblici o l’uso del velo integrale islamico.
A preoccupare ulteriormente è la quota significativa (38,3%) di cittadini che guarda con timore ai flussi migratori e a chi ne promuove l’ingresso in Italia. Questo dato rivela quanto il tema dell’immigrazione sia ancora capace di dividere profondamente l’opinione pubblica, fungendo da catalizzatore per sentimenti di ansia e ostilità.
Le tensioni, però, non si fermano qui. Un 29,3% degli italiani identifica come “nemici” coloro che sostengono una visione della famiglia diversa da quella tradizionale, una percentuale che sottolinea la difficoltà nel superare stereotipi e barriere culturali.
Ancora più inquietante è il fatto che il 21,8% avverta ostilità verso chi professa una religione diversa dalla propria, dimostrando come la diversità religiosa sia ancora una questione irrisolta in un Paese che fatica a integrare pienamente il pluralismo.
Secondo gli autori dello studio, queste percezioni non sono semplici divergenze di opinione: esse rischiano di trasformarsi in fratture profonde all’interno della società, con la possibilità concreta di degenerare in conflitti aperti. L’analisi del Censis dipinge un quadro di insicurezza culturale, dove la paura dell’altro si traduce in un senso di difesa dei propri valori percepiti come sotto assedio.
Un’Italia divisa?
Le cifre del rapporto aprono una riflessione importante sul presente e sul futuro del Paese. È evidente che l’Italia sta attraversando un momento di cambiamento, ma la capacità di gestire queste trasformazioni senza alimentare divisioni sembra ancora lontana. Le istituzioni, così come i leader culturali e religiosi, hanno il compito urgente di favorire un dialogo costruttivo, capace di stemperare le paure e creare un terreno comune di convivenza.
Il ruolo dell’educazione e della politica.
Un punto chiave per superare queste tensioni risiede nell’educazione e nel ruolo della politica. Educare alla diversità e promuovere politiche inclusive sono strumenti fondamentali per prevenire il rischio di polarizzazioni che potrebbero diventare irrecuperabili. L’obiettivo deve essere quello di costruire una società capace di riconoscere il valore della pluralità, senza per questo rinunciare alla propria identità.
Il rapporto del Censis ci mette di fronte a una scelta: affrontare con coraggio le sfide del nostro tempo o rimanere prigionieri di paure che rischiano di disgregare il tessuto sociale del Paese. Le fratture possono essere sanate, ma il tempo a disposizione per agire è sempre più breve.