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Il rapporto. Le imprese in Italia hanno bisogno di 640mila lavoratori immigrati in 5 anni

Roma, 22 gennaio 2025 – Il nuovo rapporto del Sistema Informativo Excelsior “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028)” stima, a seconda dello scenario di previsione, un fabbisogno occupazionale complessivo compreso tra 3,4 e 3,9 milioni di unità nel settore privato e nella PA. Per la prima volta, il rapporto ha anche un focus dedicato ai lavoratori stranieri, limitatamente alle imprese private. 

In particolare, nell’analisi sulle previsioni dello scenario positivo, per il 2024-2028 si stima un fabbisogno di circa 640mila lavoratori immigrati, pari a oltre un quinto di quello stimato per il quinquennio. “Circa il 55% della domanda – si legge nel rapporto – proverrà dall’insieme dei settori dei servizi, con un fabbisogno stimato di poco più di 350mila unità, mentre la richiesta dei settori industriali si attesterà intorno alle 256mila unità, per una quota attorno al 40%. La domanda di lavoro prevista nel comparto agricolo, con un fabbisogno stimato pari a poco più di 32mila unità, assorbirà il restante 5% della manodopera prevista in entrata.

Si tratta di proporzioni piuttosto differenti da quelle che si riscontrano per i fabbisogni del totale occupati, dove ai servizi competono i due terzi del fabbisogno e all’industria solamente il 30%. Infatti, esaminando l’incidenza della domanda attesa di occupati stranieri sul totale settoriale, rappresentano oltre un terzo del fabbisogno dell’agricoltura e il 28% nell’industria, mentre nei servizi si evidenzia una quota inferiore alla media (17,5% vs 21,3%).

A livello di filiera, i fabbisogni di lavoratori immigrati risulteranno più determinati per riuscire a coprire le richieste nella “moda” (dove il personale straniero pesa il 45,7% sul fabbisogno previsto), “mobilità e logistica” (33%), “agroalimentare” (32,1%), “legno e arredo” (29,9%) e “costruzioni e infrastrutture” (29,4%).

TABELLA 8.1 – FABBISOGNI DEI SETTORI PRIVATI TOTALI E DI PERSONALE IMMIGRATO PREVISTI NEL 2024-2028 PER MACROSETTORE E FILIERA

Invece, esaminando i valori assoluti dei fabbisogni previsti emerge in primo luogo l’elevata richiesta della filiera “commercio e turismo”, con una stima di 137mila unità nel quinquennio, pari a un quinto del totale. Al secondo e al terzo posto nel ranking delle filiere per fabbisogno previsto di lavoratori immigrati si trovano quella delle “costruzioni e infrastrutture” (82mila unità, pari a circa il 13% del totale) e quella delle “altre filiere industriali” (quasi 66mila unità, oltre il 10% del totale).

FIGURA 8.1 – FABBISOGNI DI LAVORATORI IMMIGRATI PREVISTI NEL PERIODO 2024-2028 PER FILIERA – SCENARIO POSITIVO

A livello territoriale, si stima che il fabbisogno atteso di lavoratori immigrati sarà più rilevante nelle regioni del Nord e del Centro del Paese. Si stima un’incidenza sopra la media (21,3%) nelle ripartizioni del Nord-Est (26,7%), Centro (24,7%) e Nord-Ovest (24,6%). Al contrario, nel Mezzogiorno i fabbisogni di personale straniero dovrebbero rappresentare una quota residuale (10,7%).

La regione che esprimerà il più elevato fabbisogno di lavoratori immigrati è la Lombardia, con più di 150mila unità nel quinquennio, seguita da Veneto (69mila unità), Emilia-Romagna (67mila unità), Toscana (63mila unità), Lazio (58mila unità) e Piemonte-Valle d’Aosta (48mila unità).

TABELLA 8.2 – FABBISOGNI DEI SETTORI PRIVATI TOTALI E DI PERSONALE IMMIGRATO PREVISTI NEL 2024-2028 PER RIPARTIZIONE E REGIONE

Dal punto di vista delle caratteristiche di questo fabbisogno, risulta interessante analizzare la distribuzione prevista per professione. Una quota rilevante del fabbisogno previsto per il quinquennio 2024-2028 riguarderà lavoratori lowskilled, ovvero operai specializzati, conduttori di impianti e professioni non qualificate: la domanda di queste figure professionali supererà le 355mila unità, pari al 59% del totale, con una prevalenza di figure impiegate nelle costruzioni e nell’industria pesante. I profili intermedi, ossia impiegati e, soprattutto, professioni commerciali e dei servizi (in particolare nel settore della ristorazione), copriranno il 29% del fabbisogno complessivo, per un ammontare di quasi 176mila lavoratori, mentre il fabbisogno stimato di dirigenti, specialisti e tecnici si attesta a poco più di 76mila unità, pari al 12% del totale.

Un ultimo approfondimento sui fabbisogni di lavoratori immigrati previsti nel periodo 2024-2028 riguarda i livelli di istruzione dei quali si prevede più richiesta da parte delle imprese. Coerentemente con quanto appena evidenziato per i raggruppamenti professionali, emerge che a 6 su 10 sarà richiesta una formazione secondaria tecnico-professionale. In particolare, a circa 227mila unità servirà il possesso di una qualifica professionale (con una prevalenza degli indirizzi meccanico, edile e ristorazione) e a 141mila lavoratori un diploma quinquennale (soprattutto percorsi relativi all’amministrazione, finanza e marketing, meccanica, meccatronica ed energia). Ad una parte contenuta del fabbisogno (il 13,5% del totale, ovvero circa 82mila unità) sarà, infine, richiesto il possesso di una formazione terziaria, cioè una laurea o un diploma di Istruzione Tecnologica Superiore (ITS Academy)”.

TABELLA 8.3 – FABBISOGNI DI PERSONALE IMMIGRATO PREVISTI NEL 2024-2028 PER GRANDI GRUPPI PROFESSIONALI E TIPOLOGIA DI FORMAZIONE

Fonte: Unioncamere –  MLPS / Integrazione Migranti

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