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Il razzismo nelle forze di polizia europee: il rapporto dell’Agenzia dell’UE per i diritti fondamentali

Roma, 12 aprile 2024 – Il recente rapporto redatto dall’Agenzia dell’UE per i Diritti Fondamentali (Fra) ha gettato luce su una questione urgente e complessa: il razzismo all’interno delle forze di polizia europee. Sebbene la diversità etnica sia una ricchezza delle nostre società, i dati raccolti evidenziano una realtà preoccupante, con episodi di profiling etnico, uso eccessivo della forza e violenze che minano la fiducia delle comunità.

Una delle sfide principali riscontrate è la mancanza di dati nazionali completi, il che rende difficile valutare appieno l’estensione del problema e sviluppare risposte efficaci. Tuttavia, il rapporto propone azioni concrete per affrontare il razzismo nelle forze di polizia, tra cui la raccolta sistematica dei dati sulla cattiva condotta, la protezione degli informatori e l’aumento della diversità.

Inoltre, l’agenzia mette in guardia sull’uso crescente delle nuove tecnologie, come il profiling algoritmico e il riconoscimento facciale, da parte delle forze dell’ordine. Sebbene tali strumenti possano supportare il lavoro della polizia, comportano rischi per i diritti fondamentali, inclusa la discriminazione razziale. Paesi come Polonia, Ungheria, e altri hanno introdotto o stanno valutando l’uso del riconoscimento facciale, mentre alcuni sperimentano la polizia predittiva.

Per affrontare queste sfide, la legge sull’intelligenza artificiale (IA) imporrà requisiti rigorosi per i fornitori e gli utenti delle tecnologie, vietando in parte o del tutto l’uso di strumenti come il riconoscimento facciale e l’IA per la polizia predittiva nel contesto delle forze dell’ordine.

In conclusione, il rapporto evidenzia la necessità urgente di azioni concrete per eliminare il razzismo nelle forze di polizia europee e rafforzare la fiducia delle comunità. Solo affrontando queste sfide con determinazione e impegno potremo costruire società più inclusive e giuste per tutti i cittadini.

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