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Il sindaco di Bergamo Gori: “Decreto flussi non basta, da Matterella invito al realismo”

Roma, 29 agosto 2023 – L’immigrazione è da sempre una questione complessa e delicata, che richiede un approccio realistico e basato sulla gestione oculata dei flussi migratori. L’invito del sindaco Pd di Bergamo, Giorgio Gori, a considerare i fenomeni migratori come movimenti globali inarrestabili che non possono essere fermati da muri e barriere, è un richiamo all’importanza di affrontare la questione con sensibilità e lungimiranza.

Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha recentemente sottolineato l’importanza di affrontare l’immigrazione in modo costruttivo e realistico, evitando illusioni sulle soluzioni immediate e superficiali. Gori mette in luce l’illusorietà di pensare che promettere finanziamenti a paesi di origine, come il recente esempio di Tunisi, sia sufficiente a fermare gli sbarchi. La complessità dei flussi migratori non può essere ridotta a semplici transazioni finanziarie.

Un punto cruciale sollevato dal sindaco riguarda la proposta di un decreto flussi da 450 mila ingressi in tre anni da parte del governo. Sebbene tale iniziativa possa essere considerata positiva, Gori evidenzia un problema nell’attuale meccanismo dei decreti flussi. Questo meccanismo richiede al datore di lavoro di conoscere preventivamente l’identità dell’immigrato che intende assumere. Questa disposizione può risultare impraticabile, specialmente nel caso di imprenditori che operano a distanza da paesi di origine lontani come Nigeria o Mali.

L’argomento centrale sottolineato dal sindaco è la necessità di un ingresso regolare e governato di lavoratori immigrati per soddisfare la richiesta delle imprese italiane. Gori sostiene che oltre 800 mila lavoratori immigrati sono richiesti dal tessuto economico italiano. Questo non solo contribuirebbe a regolarizzare coloro che già si trovano in Italia e lavorano nell’ombra, ma potrebbe anche ridurre l’afflusso irregolare attraverso barconi.

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