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IMMIGRAZIONE: AMATO, CHI NON FIRMA CARTA VIA DA CONSULTA ISLAM A ‘LA STAMPA’, IN DDL NESSUNA APERTUR

(ANSA) – ROMA, 28 APR – "Stiamo costruendo un islam italiano, non l’Islam in Italia. Testo unico sull’immigrazione, Carta dei valori, cittadinanza, lotta alla clandestinità sono parti costituenti di un’unica strategia che vuole valorizzare una risorsa, l’immigrazione, nel rispetto di regole condivise". Il ministro Giuliano Amato ritorna così, in un’intervista su ‘La stampa’, sul tema della Carta dei valori presentata nei giorni scorsi al Viminale. Una Carta che, chiarisce, dovrà ora essere firmata in primo luogo proprio dai membri della Consulta per l’Islam. "Dai decreti con cui ho accompagnato la Carta – sottolinea – si capisce chiaramente che chi non la firmerà non potrà far parte di organismi istituiti presso questo ministero". Quanto alla possibilità che l’Islam italiano possa costituire in Europa un modello a sé, "sono refrattario ai modelli di riferimento – risponde Amato -. Ho sempre pensato che l’Italia avrebbe trovato la sua strada, che è sempre stata quella mediterranea della contaminazione reciproca". Ma il ministro si dice dispiaciuto per un articolo apparso in Algeria in cui si accusava l’Italia di islamofobia. "Questo dimostra che la Carta serve proprio per combattere l’islamofobia ma anche il fondamentalismo, che non accetta di riconoscersi in questi valori che sono comuni". Quanto al disegno di legge delega sull’immigrazione, Amato riconosce che il tema "é vissuto ideologicamente" da entrambi gli schieramenti politici, mentre lui personalmente si sforza "di viverlo in modo pragmatico e razionale". Ideologica giudica per esempio l’accusa che apra indiscriminatamente le frontiere. "Gli sponsor non sono le associazioni solidaristiche vicine agli immigrati – sottolinea – ma quelle datoriali, i sindacati e i patronati", che devono anche dare garanzie fidejussiorie per i lavoratori stranieri. L’autosponsor inoltre, aggiunge, riguarda un "limitato contingente all’interno della quota", proprio per il rischio che possa essere utilizzato dalla criminalità organizzata. Riguardo ai Cpt Amato conferma che verrà ridotto il loro numero, ma che resteranno nella legge "per coloro che si sottraggono all’ identificazione" e per quelli che attendono "l’ effettiva operatività del’ allontanamento dopo l’ espulsione".(ANSA).

(28 aprile 2007)

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