Le frontiere non sono chiuse, sono solo stati ripristinati per un mese i controlli. Chi ha i documenti in regola non ha nulla da temere. Il discorso cambia per irregolari e profughi…
Roma – 16 novembre 2015 –La sospensione degli accordi di Schengen, insieme allo Stato d’Emergenza proclamato in tutto il Paese, è stata la prima risposta del governo francese alle stragi di Parigi di venerdì sera.
“La Francia chiude le frontiere” hanno titolato molti media. Un messaggio semplificato, che rischia di non far capire cosa è davvero successo. La Francia, infatti, non ha “chiuso le frontiere”, ma ha solo rispristinato fino al 12 dicembre i controlli alle frontiere interne, quelle, cioè, che la dividono da altri Stati Europei.
Si tratta, conviene ricordarlo, di una possibilità prevista dagli stessi accordi di Schengen, in casi eccezionali legati alla sicurezza nazionale. È successo in passato, ad esempio in occasioni di vertici internazionali che si temeva potessero finire nel mirino di terroristi provenienti dall’estero, e succede anche adesso che i terroristi hanno effettivamente colpito Parigi.
La decisione presa venerdì sera dal governo francese non impedisce di entrare in Francia né ai cittadini europei né ai cittadini extracomunitari che hanno in tasca un permesso di soggiorno valido rilasciato da un altro stato europeo. Questi ultimi, ieri come oggi, possono infatti viaggiare per turismo per al massimo tre mesi in tutta l’area Schengen (e quindi anche in Francia) senza chiedere visti d’ingresso.
Se verranno fermati dalla polizia di frontiera, i cittadini europei dovranno esibire solo le carte di identità. Agli extraue sarà invece chiesto di mostrare il passaporto e il permesso di soggiorno. Chi ha le carte in regola, insomma, non ha nulla da temere, se non qualche perdita di tempo in più a causa delle file che potrebbero formarsi ai valichi a causa dei controlli.
Il discorso cambia, naturalmente, per i migranti irregolari, che ora rischieranno maggiormente di essere scoperti mentre cercano di entrare in Francia. Vale anche per i profughi che, sbarcati in Italia, si sottraggono all’identificazione e cercando di raggiungere la Francia per presentare lì la domanda di asilo: se sorpresi dalla polizia di frontiera francese, ad esempio al valico tra Mentone e Ventimiglia, verranno rimandati indietro, perché secondo il regolamento di Dublino sono tenuti a chiedere asilo in Italia.
Ci saranno ripercussioni, infine, nella concessione dei visti per la Francia? Vista la discrezionalità che ogni Stato ha nel decidere chi far entrare e chi no, teoricamente potrebbero aumentare i controlli a carico di cittadini dei Paesi che la Francia considera più “a rischio” e quindi il tasso di visti non concessi. In realtà, però, il livello di attenzione verso certe aree è già alto da diversi anni, quindi difficilmente ci saranno effetti visibili legati a questa nuova emergenza.
EP
Francia suspende Schengen. ¿Qué significa esto para los inmigrantes? (Migreat.it)
Franca pezullon Shengenin. Çfarë ndryshon për imigrantët? (Shqiptariiitalise.com)
Schengen, pansamantalang inihinto ng France. Ano ang mga pagbabago para sa mga imigrante? (Migreat.it)