Roma, 9 luglio 2020 – C’era anche un gatto con il gruppo di migranti arrivati a Lampedusa lo scorso 1 luglio. Una volta “sbarcato” l’animale ha trascorso i primi giorni all’interno del Centro di accoglienza insieme al profugo che lo aveva portato con sé dalla Tunisia. Quindi è stato affidato alle cure del servizio veterinario comunale, così come previsto dal protocollo sanitario.
“Pupi”, questo il nome che gli è stato dato, è un maschio di circa sei mesi. Il gatto è stato tenuto in osservazione e dopo la visita effettuata da Giuseppe Fiore, medico veterinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo in servizio a Lampedusa, è arrivato il responso: è in buona salute e non presenta sintomi di malattie infettive, ma dovrà effettuare una quarantena di sei mesi prevista per la profilassi antirabbica, poiché proveniente da una zona a “rischio epizoologico”.
Per questo motivo è stato necessario individuare qualcuno disposto ad accudirlo in modo da evitare contatti con altri animali. Si è fatta avanti una signora dell’isola a cui il sindaco Totò Martello l’ha affidato con un’ordinanza.