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Lavoro agricolo. Lotta al caporalato nel ferrarese, l’impegno della prefettura

Roma, 13 aprile 2024 – Un convegno a Ferrara sull’attività della ‘Rete agricola di qualità’, organizzato dalla direzione locale dell’Inps in collaborazione con la prefettura, e a seguire un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica a Portomaggiore per un punto di situazione sul fenomeno dello sfruttamento del lavoro agricolo.

Sono i due incontri dedicati al tema del contrasto al caporalato ai quali ha preso parte il prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello.

Nell’intervento di apertura del convegno, il prefetto – firmatario insieme ai rappresentanti dell’Inps e di altri Enti del “Protocollo per la costituzione della Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità” – nel sottolineare l’importanza stessa dell’organismo, quale strumento di contrasto al fenomeno del caporalato e al contempo di valorizzazione della filiera produttiva nazionale di eccellenza, ha affrontato il tema dello sfruttamento del lavoro nero in agricoltura che registra situazioni di particolare criticità nella zona di Portomaggiore, dove è presente una numerosa comunità pakistana.

«Lo sfruttamento del lavoro agricolo in alcune aree del ferrarese – ha sottolineato Marchesiello – è un problema annoso, su cui la Prefettura da anni concentra i propri sforzi in una attività a 360°. Potenziare il sistema di controlli da parte delle autorità ispettive è certamente utile ma non basta. Oggi stesso, insieme all’Assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, sarò a Portomaggiore dove incontrerò Sindaco, Autorità di polizia e parti sociali e datoriali, per fare il punto della situazione. I fattori – sociali, economici e logistici – che favoriscono lo sviluppo del fenomeno sono molteplici, e quindi la risposta più efficace per un’inversione di rotta non può che coinvolgere una pluralità di Istituzioni, soprattutto per quanto riguarda le corrette dinamiche di incontro tra domanda e offerta di manodopera».

Il confronto si è quindi spostato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica nel Comune di Portomaggiore, con un focus particolare su un progetto basato sulla realizzazione sul posto di una sorta di sportello, cui il lavoratore possa rivolgersi per ricevere proposte di lavoro e servizi di mediazione culturale, possibilmente accompagnate da un pacchetto di soluzioni abitative e di trasporto, che ne agevolino l’integrazione sociale e lavorativa, eliminando così la necessità di ricorrere alla illecita intermediazione dei “caporali”.

La proposta, unanimemente accolta da tutti gli attori, sarà oggetto anche dei prossimi lavori della Sezione Territoriale della Rete del Lavoro agricolo di qualità.

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