Roma, 21 dicembre 2022 – Il mondo agricolo è in attesa della comunicazione sulle modalità del “Decreto flussi” per l’anno 2023, che stabilisce le regole per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia. La mancata programmazione di queste misure sta causando ritardi e impedimenti burocratici che mettono a rischio la salvaguardia dei raccolti e l’intero settore agroalimentare.
Secondo Silvio Parizzi, direttore di Coldiretti Rovigo, in Italia sono migliaia i lavoratori stranieri impiegati tramite i decreti dei governi, ma durante la pandemia si è registrato anche un aumento dell’impiego dei pensionati nei campi, almeno il 20% dei quali non abbandonerà l’attività una volta raggiunta la quiescenza. Questo fenomeno è stato causato dalla difficoltà di reperimento della manodopera, soprattutto in alcuni settori che richiedono lavoratori specializzati.
Coldiretti sostiene da tempo l’importanza della semplificazione burocratica in materia di lavoro, per garantire nuove opportunità di reddito in un momento difficile per il paese e per salvaguardare la sovranità alimentare. Inoltre, più si lavora, più si aumenta la produzione e si riduce la dipendenza dall’estero, valorizzando al tempo stesso la biodiversità del territorio e garantendo agli italiani l’accesso a prodotti alimentari nazionali di alta qualità.
Attualmente, il mondo agricolo attende istruzioni per i buoni lavoro, uno strumento che dovrà essere semplice da utilizzare per le aziende. I buoni lavoro, noti anche come voucher, sono stati originariamente introdotti per l’agricoltura in considerazione delle caratteristiche specifiche di questo settore.