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L’integrazione dei migranti come risposta all’invecchiamento demografico in Europa. Il rapporto del Consiglio d’Europa

Roma, 30 gennaio 2025 – L’invecchiamento della popolazione in Europa rappresenta una sfida crescente con conseguenze significative per l’economia, il welfare e la sostenibilità dei sistemi sociali. Un recente rapporto dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa evidenzia come una delle soluzioni chiave a questo problema sia la promozione dell’integrazione dei migranti. Il documento, approvato con 70 voti a favore e 17 contrari, sottolinea il ruolo cruciale dell’immigrazione nel bilanciare il calo demografico e garantire la stabilità socio-economica del continente.

Secondo il rapporto, il progressivo invecchiamento avrà un impatto diretto non solo sulle singole persone, ma anche sui servizi pubblici, sulle imprese e sulla società nel suo complesso. I settori più colpiti saranno quello sanitario e assistenziale, il mercato del lavoro, le finanze pubbliche e i sistemi pensionistici. Attualmente, l’indice di dipendenza degli anziani nell’Unione Europea, che nel 2001 era del 25,9%, è destinato a raggiungere il 56,7% nel 2050. Questo significa che ci saranno meno di due persone in età lavorativa per ogni cittadino anziano, un rapporto insostenibile per il mantenimento dell’equilibrio economico e sociale.

L’Assemblea parlamentare riconosce l’importanza di misure volte ad aumentare i tassi di natalità, proponendo politiche più generose a sostegno delle famiglie e della genitorialità. Tuttavia, queste iniziative da sole non saranno sufficienti a colmare i vuoti demografici che l’Europa dovrà affrontare nei prossimi decenni. Ecco perché diventa fondamentale adottare strategie efficaci per favorire l’integrazione dei migranti, garantendo loro accesso al mercato del lavoro, ai servizi essenziali e a opportunità di crescita sociale ed economica.

Il rapporto sottolinea inoltre la necessità di attrarre migranti altamente qualificati, in modo da rafforzare la capacità dell’Europa di affrontare le sfide future. L’ingresso di professionisti con competenze specializzate potrebbe, infatti, contribuire a colmare le lacune presenti in vari settori, dalla sanita all’innovazione tecnologica.

Tuttavia, non tutti i governi europei sembrano concordare con questa visione. Tra i parlamentari che hanno votato contro il rapporto, vi sono rappresentanti di Fratelli d’Italia e della Lega, partiti noti per le loro posizioni restrittive in materia di immigrazione. Questa opposizione riflette il dibattito acceso che ancora oggi caratterizza le politiche migratorie in Europa, tra chi vede nell’immigrazione una risorsa e chi la considera una minaccia.

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