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Maroni: “Serve sistema Ue d’asilo e fondo speciale”

Il ministro dell’Interno al vertice con i colleghi dei paesi del Mediterraneo: "Pronti a gestire il primo impatto della crisi ma serve aiuto dell’Europa"

Roma – 23 febbraio 2011- "Siamo in grado di gestire il primo impatto di un’eventuale, fortissima ondata migratoria, ma non troppo a lungo: ecco perchè chiediamo all’Europa di condividere il nostro sforzo".

Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, al termine del vertice con i ministri dell’Interno di Cipro, Francia, Grecia, Malta e Spagna, dedicato ai riflessi della crisi del Maghreb sull’immigrazione.

"La situazione in Libia – ha sottolineato Maroni – si è evoluta in modo rapidissimo: in quel Paese vivono oltre 2 milioni di africani non libici ed è verosimile che il 10-15% possa cercare di andarsene in qualche direzione, con ogni probabilità verso nord" quindi verso l’Europa e soprattutto verso l’Italia.

"Noi ci stiamo attrezzando per dare eventualmente a queste persone una sistemazione provvisoria e definitiva in varie regioni, abbiamo fatto una ricognizione di tutte le aree che potrebbero essere utilizzati nell’emergenza. Già nel 2008 abbiamo gestito la crisi con 38mila immigrati ma questa volta il pericolo è che arrivino in 38mila in un solo mese" ha aggiunto il titolare del Viminale.

Secondo Maroni la "questione mediterranea" è stata trascurata per troppo tempo ed ora per affrontare questa crisi "serve un sistema europeo d’asilo e fondi speciali per affrontare, se necessario, la crisi umanitaria che dal nordafrica rischia di scaricarsi in Europa, coinvolgendo i Paesi della sponda mediterranea". Su queste due misure sono d’accordo tutti e sei i Ministri dell’Interno di Italia, Francia, Spagna, Grecia, Cipro e Malta che oggi hanno partecipato al vertice romano e che riporteranno tali linee guida anche al vertice di domani a Bruxelles.

Inoltre Maroni ha sollecitato l’Ue a un intervento ampio che "le consenta di giocare un ruolo da protagonista nelle decisioni per il superamento della crisi".

Al termine del vertice Maroni ha annunciato che "i sei Paesi del Mediterraneo costituiranno un gruppo di cooperazione e solidarietà permanente, per lo scambio d’informazioni e di valutazioni e per l’aiuto immediato e reciproco tra i nostri Paesi, nei casi di crisi e d’emergenze, come quella che si sta profilando in queste ore".

M.I

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