in ,

Migranti e Decreto Flussi: tra approvazione, critiche del Csm e proteste delle Ong

Roma, 4 dicembre 2024 – Il Senato ha dato il via libera definitivo al nuovo Decreto Flussi, trasformandolo in legge con 99 voti favorevoli, 65 contrari e un’astensione. Il provvedimento, già approvato dalla Camera il 27 novembre, ha suscitato aspre polemiche e ricevuto una bocciatura ufficiale dal Consiglio Superiore della Magistratura (Csm).

Le principali novità

Il decreto introduce cambiamenti significativi nella gestione dei migranti, tra cui un nuovo elenco di Paesi ritenuti “sicuri” — Bangladesh, Egitto e Marocco — e la secretazione dei contratti pubblici legati al controllo delle frontiere e alle operazioni di soccorso in mare.

Uno dei punti più controversi riguarda la competenza sulla convalida del trattenimento dei richiedenti asilo, che passerà dai tribunali specializzati alle Corti d’Appello. Questa misura è stata soprannominata “emendamento Musk”, in riferimento al commento su X di Elon Musk, che aveva criticato il tribunale di Roma per aver annullato il trattenimento di sette migranti trasferiti in Albania.

La bocciatura del Csm

Il parere negativo del Csm sottolinea i rischi dell’attribuzione della competenza alle Corti d’Appello. Il plenum avverte che la riforma potrebbe compromettere il consolidato assetto giurisdizionale e rallentare le procedure, ostacolando il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr. Inoltre, il Csm esprime preoccupazione per il fatto che i magistrati delle Corti d’Appello potrebbero non avere le competenze necessarie in materia di immigrazione.

Nonostante la bocciatura, il parere del Csm non è vincolante e sarà inviato al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

Le proteste delle Ong

Le organizzazioni non governative impegnate nel soccorso in mare hanno reagito duramente, accusando il governo di voler ostacolare le operazioni umanitarie. In una nota congiunta, Ong come Mediterranea Saving Humans, Medici Senza Frontiere e Sea Watch denunciano che il vero obiettivo del decreto non è la gestione dei soccorsi, ma l’allontanamento definitivo delle navi umanitarie dal Mediterraneo e la criminalizzazione delle attività di salvataggio.

Le Ong criticano inoltre l’inasprimento delle sanzioni, con multe fino a 10mila euro e la possibilità di confisca di mezzi aerei impiegati per monitorare il Mediterraneo. “Le nostre missioni — spiegano — hanno documentato omissioni e ritardi nei soccorsi, oltre a respingimenti forzati e violenze durante le intercettazioni.”

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

A Nonantola (Modena) Don Mattia Ferrari presenta il suo libro “Salvato dai migranti”