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La denuncia della Geo Barents dopo lo sbarco a Genova: “Quei morti si potevano evitare”

Roma, 12 giugno 2024 – La Geo Barents di Medici Senza Frontiere (MSF) è giunta ieri a Genova, portando con sé un messaggio potente e urgente. “Denunciamo questa situazione perché la morte di questi migranti si poteva evitare. Sono vittime della gestione politica delle frontiere europee“, ha dichiarato Fulvia Conte, coordinatrice della ricerca e soccorso della Geo Barents.

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Migranti, la denuncia della Geo Barents

Con il lutto al braccio, i soccorritori di MSF hanno srotolato uno striscione lungo il fianco della nave, recante la scritta “Europa… quanti ancora?”. Sotto questa domanda straziante, undici numeri e altrettanti salvagenti appesi simboleggiavano i migranti morti durante il naufragio i cui corpi, in fase di decomposizione, sono stati recuperati sabato scorso nelle acque tra Italia e Libia. Questi tragici eventi continuano a ripetersi, alimentati da politiche migratorie che impediscono il salvataggio tempestivo e sicuro di chi tenta la traversata verso l’Europa.

Fulvia Conte ha ribadito l’importanza del rispetto del diritto internazionale, che impone l’obbligo di salvataggio in mare: “Chiediamo che si fermino gli illegittimi respingimenti in Libia e si aprano canali legali e sicuri”. All’indomani delle elezioni europee, poi, MSF sollecita l’Unione Europea a riprendere operazioni di salvataggio simili a quelle del programma Mare Nostrum. “Stiamo coprendo un vuoto lasciato dagli Stati. Queste persone non hanno alternative ad affrontare queste tratte pericolose che spesso gli costano la vita”, ha aggiunto Juan Matias Gil, capo missione.

Le 165 persone soccorse sono state indirizzate verso il porto più lontano possibile da quello del salvataggio. “Obbligare a effettuare gli sbarchi al Nord è una procedura punitiva riservata alle Ong. Perché ad altre navi commerciali o governative che effettuano soccorsi viene concesso lo sbarco nel porto sicuro più vicino”, ha spiegato Flavia Conte. La tesi che questi sbarchi consentirebbero una ridistribuzione dei migranti sul territorio nazionale viene smentita dagli operatori di MSF. “L’ulteriore beffa è che spesso queste persone vengono caricate su corriere che li riportano in centri del Sud Italia, più attrezzati per avviare l’iter di accoglienza”, ha infatti sottolineato Conte.

Le missioni di ricerca e soccorso, quindi, sono ostacolate da questi continui allungamenti delle rotte. “L’unico effetto che ha avuto questo provvedimento, insieme ai continui blocchi pretestuosi delle imbarcazioni di soccorso, è diminuire la disponibilità di mezzi di salvataggio. E aumentare le vittime”, ha dichiarato in conclusione Fulvia Conte.

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