Chiara Caraboni
Roma, 20 ottobre 2022 – “Per colmare lacune lavorative l’economia Ue deve poter attirare e integrare giovani che vengono qui per svolgere stage e esperienze lavorative”. Con queste parole il direttore per l’Asilo e l’Immigrazione della Dg Affari interni della Commissione Ue Michael Shotter è intervenuto durante il terremo Forum europeo sulle migrazioni organizzato dal Comitato economico e sociale e dalla Commissione europea sul tema “L’inclusione dei giovani: la chiave per il successo dell’integrazione dei migranti“.
Migranti, Shotter: “Integrare i giovani è fondamentale”
“Integrare i giovani migranti è fondamentale per il nostro piano Ue di azione per l’integrazione e l’inclusione. Lo abbiamo visto con la guerra in Ucraina quando abbiamo dovuto trovare strategie per rendere i sistemi di istruzione nell’Ue più inclusiva. Al momento ci sono oltre 600mila bambini e adolescenti registrati nelle scuole europee a causa della guerra in Ucraina”, ha aggiunto inoltre Shotter. La Commissione Ue, in proposito, ha preparato un “vademecum per integrare i ragazzi nei sistemi scolastici e le migliori pratiche per supportare il loro apprendimento” per le scuole e gli insegnanti in tutta Europa. “La scuola è un pilastro fondamentale per l’integrazione ma lo sono anche lo sport e attività culturali”, ha infatti sottolineato Shotter.
“I giovani devono essere al cuore del dibattito essendo l’anno Ue per la gioventù. È fondamentale per la buona riuscita dell’integrazione quando i giovani del luogo si attivano per giocare e interagire con i migranti. Bisogna vedere come l’integrazione possa avvenire in modo naturale, ad esempio nello sport”, ha dichiarato poi. La Commissione europea proprio per questo motivo ha finanziato diversi progetti per l’inclusione dei minori migranti, come il fondo per l’asilo e l’integrazione per un tutoraggio per i bambini o progetti di mobilità per giovani di Paesi terzi. “Per colmare lacune lavorative l’economia Ue deve poter attirare e integrare giovani che vengono qui per svolgere stage e esperienze lavorative. Come possiamo far conoscere queste opportunità e quali ostacoli affrontano giovani di Paesi terzi per lavorare e studiare in Europa?”, ha domandato infine Shotter.
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