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Minniti: “Governare immigrazione per futuro nostre democrazie”

“Severità per chi è fuori dalle regole. integrazione per chi le rispetta”. “Solo se faremo rimpatri forzati potremo rilanciare i rimpatri volontari”

 

 

Roma, 15 febbraio 2017 – “L’unico modo per trovare un punto di equilibrio fra le esigenze di protezione di chi fugge da guerre o carestie e il sentimento delle popolazioni e’ governare questi fenomeni. Non di inseguirli, ne’ tantomeno di subirli. Questo e’ cruciale per il futuro delle nostre democrazie.

Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in audizione di fronte al Comitato Schengen, riproponendo il modello “Severita’ verso chi e’ fuori dalle regole e non le rispetta. Integrazione per chi e’ nelle regole e le rispetta”. “Le due cose si tengono insieme, piu’ si e’ severi, piu’ si e’ capaci di integrazione”. 

“L’accoglienza diffusa ha bisogno anche di una politica di rimpatri per gli irregolari. Per questo abbiamo lavorato per contenere con i Paesi di rimpatrio, come la Tunisia, a contenere i tempi di identificazione: l’idea è di ridurli a meno di un mese”. “Molti Paesi – ha spiegato – non hanno sistemi informatici come i nostri quindi sono piu’ lenti, Stiamo lavorando anche per dotarli di strumenti piu’ efficaci”

Minniti ha parlato anche dei nuovi Centri Permanenti per il Rimpatrio. “Piccoli, 1600 posti su tutto il territorio nazionale, l’ipotesi e’ uno per ogni regione. Preferibilmente lontani da centri urbani ma vicini a nodi infrastrutturali. Stiamo lavorandoci con la Conferenza delle Regioni”.

Il ministro dell’Interno è convinto che “solo se si faranno rimpatri forzati potremo anche praticare rimpatri volontari assistiti”. “E’ chiaro che senza rimpatri forzati nessuno aderirebbe al rimpatrio volontario”. Un istituto “che considero molto importante”, ha detto, “talmente importante che abbiamo gia’ raddoppiato la posta in bilancio del ministero dell’Interno, per sostenere questa iniziativa”. 

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