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Migration Compact, Italia e Germania litigano sugli Eurobond

Roma vorrebbe finanziare le spese sull’immigrazione con obbligazioni garantite dall’Ue. Ma il governo tedesco frena. Renzi: “Hanno altre proposte?”

 

 

Roma – 19 aprile 2016 – È scontro tra Roma e Berlino su come finanziare le misure previste dal Migration compact, la proposta italiana per una nuova gestione “a monte”, cioè in Africa, dei flussi migratori. 

Nel documento presentato ai vertici Ue qualche giorno fa dal nostro governo, si propongono, tra gli altri canali, anche i “Common Ue Migration Bonds”. Sarebbero obbligazioni, garantite dall’Unione Europea, destinate a finanziare la gestione dell’immigrazione nei Paesi membri e gli obiettivi indicati nel Migration Compact. 

Un’ipotesi sulla quale i tedeschi hanno già messo il veto. “Il governo tedesco non vede alcuna base per un finanziamento comune dei debiti sulle spese degli Stati membri per la migrazione”, ha detto ieri  il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert. Secondo fonti di Bruxelles, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble avrebbe invece già discusso col presidente della commissione Europea Jean Claude Juncker sulla possibilità di introdurre una tassa sulla benzina per coprire le spese sull’immigrazione. 

“Noi abbiamo proposto gli Eurobond, bene la risposta di Juncker, se la Merkel e i tedeschi hanno soluzioni diverse ce lo dicano, noi non siamo affezionati a uno strumento” ha ribattuto ieri sera  il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervistato al Tg1. “L’unico modo per aiutare i nostri fratelli e le nostre sorelle – ha aggiunto – a non rischiare la vita nei viaggi della morte e’ aiutarli a casa loro, facendo crescere le possibilita’ di lavoro”. 

“Quello che deve essere chiaro – ha detto ancora Renzi – è che questo problema lo deve risolvere l’Europa tutta insieme e l’Italia finalmente è tornata dalla parte di quelli che fanno proposte e trovano soluzioni, non dalla parte di quelli che urlano”.

 

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