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Minori non accompagnati, nuovi centri  per l’accoglienza straordinaria

Verranno attivati in tutta Italia in caso di arrivi “consistenti e ravvicinati”, per decongestionare i centri dei Comuni di sbarco. La novità nel dl Enti Locali in corso di conversione alla Camera

 

Roma – 21 luglio 2016 – Cinquecento, mille o anche duemila bambini e ragazzi che hanno un unico tutore, il sindaco. Vengono parcheggiati a tempo indeterminato in luoghi che dovrebbero servire solo alla primissima accoglienza,  spesso insieme ad adulti sconosciuti, in attesa che si liberi qualche posto in strutture più adeguate nel resto d’Italia, perennemente sature. 

È l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati, ed sempre più grave, visto che gli arrivi rispetto alla scorso anno sono raddoppiati.  Da gennaio a metà luglio ne sono arrivati oltre undicimila, ma tanti  hanno fatto perdere le loro tracce per proseguire il loro viaggio, col rischio di finire nelle mani di trafficanti e sfruttatori. A quelli rimasti nei Comuni di sbarco, però, l’Italia non riesce a offrire un’accoglienza degna di questo nome. 

Ora le cose potrebbero cambiare, grazie a un emendamento del governo al dl Enti Locali, sul quale oggi la Camera voterà la fiducia. Prevede che il ministero dell’interno possa attivare delle strutture ricettive temporanee in tutta Italia, dove trasferire i minori in caso “di arrivi consistenti e ravvicinati di minori non accompagnati, qualora l’accoglienza non possa essere assicurata dai Comuni”.

Si tratterà di strutture “esclusivamente dedicate ai minori non accompagnati, con una capienza massima di 50 posti” e che dovranno assicurare servizi adeguati, compresi l’assistenza di uno psicologo e di un mediatore culturale.  Potranno ospitare solo minori che hanno almeno 14 anni e solo per il tempo strettamente necessario al trasferimento nei centri gestiti dagli Enti Locali. 

“L’obiettivo è assicurare l’accoglienza, superando il problema principale riguardo alla sistemazione dei Msna, ovvero il fatto che ora a farsene carico è il Comune dello sbarco” ha spiegato qualche giorno fa a Vita.it il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione. “Puntiamo a eliminare tale collegamento, liberando i sindaci da una situazione paradossale – ognuno di loro si trova a essere tutor anche di 2mila minori – trovando centri specializzati sul territorio nazionale”.

 

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