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Morti tricolore e manifesti funebri. Skinhead contro ius soli e accoglienza

Azioni in una decina di città italiane davanti a sedi di Caritas, PD e associazioni. “No all’annientamento dell’identità italiana”. Forti (Caritas): “Andiamo avanti ancora più convinti”

 

Roma – 26 novembre 2015 – “Da sempre e per sempre guerra ai nemici della nostra terra!”. Così il Veneto Fronte Skinheads ha rivendicato una serie di azioni dimostrative realizzate nella notte di ieri in una decina di città del nord italia. 

Davanti a sedi della Caritas, circoli del Partito Democratico e associazioni in qualche modo impegnate sul fronte dell’immigrazione sono stati affissi finti manifesti mortuari (“Ius soli e immigrazione avete uccciso la nazione”) e sagome di cartone tricolore. Volevano rappresentare le vittime di un  presunto “annientamento dell’identità italiana”. 

Un annientamento, “veicolato attraverso l’adozione di leggi di distruzione di massa come l’introduzione dello ‘ius soli’ e il ‘favoreggiamento’ di un’invasione pianificata di orde di immigrati extraeuropei” spiegano le teste rasate. Che poi puntano il dito contro “Associazioni come la Caritas” che, “in nome di un ipocrita umanitarismo di facciata ed un falso filantropismo, trova motivo di speculazione ed interesse”.

Nella rivendicazione non manca nessuno degli slogan xenofobi dell’estrema destra. Da “pericolosissimo modello di integrazione volto solo ed esclusivamente a ridurre i popoli in una poltiglia indifferenziata”, alla difesa del “sacro suolo natìo“.

“Non siamo preoccupati e andiamo avanti ancora più convinti” risponde Oliviero Forti, responsabile Immigrazione della Caritas. 

“Quello che è accaduto – aggiunge – sottolinea che purtroppo in questo momento storico, con il terrorismo e milioni di persone in fuga dalle guerre, serve lucidita’ e correttezza. Nei centri Caritas quest’anno sono transitate oltre 20mila persone: continueremo con ancora piu’ forza perché questa testimonianza può aiutare anche chi ha un approccio ideologico, che non serve a nulla, ad un serio discernimento della realtà”. 

 

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