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Movimento #ItalianiSenzaCittadinanza: “I 4 anni per la cittadinanza sono una vergogna imposta dal decreto Sicurezza, va abrogato”

Roma, 6 luglio 2020 – “Quello che i funzionari di altri Paesi europei devono fare in un anno al massimo, accettare o respingere una richiesta di cittadinanza, per quelli italiani richiede 4 anni. Sono 48 mesi, 1460 giorni che tengono ancora le nostre vite in sospeso e che si aggiungono a tutti gli anni in cui siamo cresciuti in questa nostra Italia senza esserne riconosciuti parte. È un vero e proprio accanimento politico nascosto tra le maglie della burocrazia e che prevede, per chi cresce nella Scuola italiana, 10 anni di residenza continuativa per poter chiedere la Cittadinanza a cui si sommano i 4 anni di attesa di una risposta dal ministero dell’Interno”.

Questa la denuncia del movimento #ItalianiSenzaCittadinanza contro i tempi burocratici per il disbrigo delle pratiche della cittadinanza italiana.

Il movimento denuncia anche che “all’atto di richiesta della cittadinanza vengono versati 250 euro la cui destinazione dovrebbe essere dedicata ad abbassare i tempi, non certo ad allungarli così tanto. Chiediamo che i 4 anni di durata delle pratiche per l’accesso alla cittadinanza italiana, tempo vergognoso stabilito nel 2018 dal primo decreto Salvini /Sicurezza, vadano ridotti ad un anno, come è già previsto in altri Paesi europei. Questo è un punto irrinunciabile che chiediamo venga inserito subito nelle trattative sui decreti Sicurezza”.

Secondo il Dossier del movimento #ItalianiSenzaCittadinanza sui tempi delle richieste di cittadinanza (che verrà messo a disposizione di giornalisti e istituzioni) “In Spagna il massimo di attesa dalla presentazione della domanda, per legge, è di un anno e stanno cercando di abbassarlo ancora; in Belgio e in Gran Bretagna le pratiche durano 6 mesi”.

Il movimento #ItalianiSenzaCittadinanza è membro dell’Osservatorio del ministero dell’Istruzione sugli alunni di origine straniera. È nato nel 2016 per chiedere una legge più giusta sull’accesso alla cittadinanza italiana per un milione di bambini, adolescenti e adulti, che riconosca chi è cresciuto in Italia e anticipi i tempi per chi vi è nato.

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