Roma, 25 settembre 2020 – “Nessuna illecita privazione della libertà personale” dei migranti, rimasti a bordo della nave Gregoretti “solo il tempo necessario per concordare con altri Paesi europei il loro trasferimento”. In un’azione che ha visto la partecipazione di tutto il governo, dalla presidenza del Consiglio al ministero degli Esteri, a quello dei Trasporti, con un “meccanismo” che “è stato applicato poi anche in vari episodi successivi, quando Salvini non era più al Viminale. Emblematico il caso della nave ‘Ocean Viking’”.
Sono i passaggi chiave della memoria difensiva depositata dai legali di Matteo Salvini in vista dell’udienza del 3 ottobre davanti al Gup di Catania e accusato di “sequestro di persona pluriaggravato”.